Torino, dopo il test nei quartieri la parola sulle pedonalizzazioni passa al Consiglio comunale
Tempo di bilanci dopo i primi weekend pedonali: bene via Monferrato e via Garessio, male via Chiesa della Salute dove il Comune ha rinunciato all'iniziativa per l'opposizione dei commercianti. Piras, #salvaiciclisti: "Manca un piano vero e proprio e occorre prevedere dei momenti di confronto con associazioni, commercianti e cittadini"
11 June, 2013
Si è chiusa la prima fase della campagna A piedi si ragiona meglio che l'assessorato alla Viabilità del Comune di Torino ha promosso nei weekend tra l'11 maggio e il 9 giugno in diverse zone della città. Pedonalizzazioni sperimentali di 48 ore che non hanno avuto vita facile in alcuni quartieri dove l'opposizione dei commercianti ha spinto l'Amministrazione anche a rinunciare all'iniziativa. E' il caso di una delle sette vie individuate per i weekend a piedi: in via Chiesa della Salute l’8 ed il 9 giugno le auto hanno avuto la meglio sulle iniziative in programma.
"In altre strade come via Monferrato e via Garessio invece la sperimentazione è andata bene -riferiscono dallo staff dell'assessore alla Viabilità Claudio Lubatti-. Addirittura in alcuni casi siamo stati contattati da residenti e commercianti di zone non coinvolte, come via Vanchiglia, che ci hanno chiesto di rientrare in future sperimentazioni". Tempo di bilanci agli uffici di piazza San Giovanni e di pianificazione delle prossime mosse: "Il percorso continua. In tempi brevi il capitolo pedonalizzazioni andrà in mano al Consiglio Comunale che deciderà come andare avanti con le sperimentazioni e la progettazione vera e propria di nuove aree pedonali nei quartieri". Prima ancora però la parola passerà alla Circoscrizioni per una prima valutazione delle giornate a piedi.
Ma come giudicano questa sperimentazione le associazioni che si battono per una Torino più a misura di pedone e bicicletta? "L'amministrazione si sta muovendo senza un piano vero e proprio -è il giudizio di Beppe Piras, portavoce del movimento #salvaiciclisti-. Non sono stati realmente creati dei momenti di confronto per discutere con associazioni, commercianti e i cittadini. E i momenti di sperimentazione potevano essere meglio organizzati, anche a costo zero. Durante il Car Free Day 2012 in San Salvario, cittadini e commercianti hanno apprezzato fortemente la giornata pedonale che era stata gestita da un pool di associazioni. Resta la paura, spesso condivisibile, anche dei cittadini, che le pedonalizzazioni siano degli interventi a metà (come l'intervento provvisorio di largo Saluzzo, che è diventato un parcheggio abusivo di scarsa qualità)".
Questa volta si è assistito invece ad una vera e propria rivolta del mondo del commercio. E' la crisi economica a rendere il tema pedonalizzazioni un tabù? "Le rivolte contro le pedonalizzazioni -sostiene Beppe Piras- ci sono sempre state, ora forse sono più evidenti perché si sta alzando il livello di richiesta di spazi da parte di cittadini e anche dell'amministrazione. Diciamo che quello dei commercianti si può leggere come un colpo di coda di chi non vuole accettare un futuro ineluttabile. Viene dato troppo peso (ad alcuni) commercianti, mentre in realtà le trasformazioni impattano su tanti fattori. Perché non si chiede ai commercianti di via Chiesa della Salute di farsi carico del fatto che tutte le auto sono costrette ad andare contro mano (e contro il bus) per il fatto che tutta la corsia sia un'unica doppia fila? E' un disagio causato dai commercianti, di cui non si fanno minimamente carico".