Il settore rifiuti scrive al ministro Orlando: condivisione su obiettivi riciclo
Anci, Fise Assoambiente, Federambiente, Fit Cisl, Fp Cgil, Uil Trasporti, Centro di Coordinamento Raee, Consorzio Italiano Compostatori e Assobioplastiche scrivono al ministro dell'Ambiente, Andrea Orlando: "Appare evidente che dalla scelta del metodo di calcolo dipende il tempo con il quale possono essere raggiunti gli obiettivi, al fine di evitare eventuali procedure di infrazione comunitarie e relative sanzioni"
20 June, 2013
Portare all’attenzione del Ministero dell’Ambiente quanto emerso in materia di avvio a riciclo dei rifiuti a seguito del confronto sull’attuazione della direttiva quadro 2008/98/CE, promosso dall’ANCI e a cui hanno partecipato diversi altri soggetti interessati dal ciclo di gestione dei rifiuti. E’ questa la ragione che ha spinto i rappresentanti di ANCI, FISE Assoambiente, Federambiente, FIT CISL, FP CGIL, UIL Trasporti, Centro di Coordinamento RAEE, Consorzio Italiano Compostatori e ASSOBIOPLASTICHE ad inviare un dettagliato documento al Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando.
Il documento, inviato al Ministro e condiviso da tutte le sigle firmatarie della lettera che lo accompagna, riguarda in particolare il metodo di calcolo, che il nostro Paese dovra’ scegliere e notificare a Bruxelles, che dovra’ essere utilizzato per il raggiungimento, entro il 2020, dell’obiettivo del 50% di effettivo avvio a riutilizzo e riciclo di alcune categorie di rifiuti (carta, metalli, plastica e vetro provenienti dai nuclei domestici, e possibilmente di altra origine, nella misura in cui tali flussi di rifiuti sono simili a quelli domestici).
"Appare evidente – si legge nel documento - che dalla scelta del metodo di calcolo dipende il tempo con il quale possono essere raggiunti gli obiettivi, al fine di evitare eventuali procedure di infrazione comunitarie e relative sanzioni".
Al fine di individuare soluzioni "il piu’ possibile condivise che possano consentire all'Italia di raggiungere gli obiettivo di riciclo nei tempi previsti, valorizzando gli elevati risultati raggiunti in alcune filiere per le quali l’Italia tradizionalmente ha sviluppato una vera e propria industria in grado di trasformare i rifiuti e gli scarti prodotti in risorse fondamentali", i firmatari confidano in una particolare attenzione da parte del Ministero rispetto a quanto descritto nel documento.