Viaggio all'impianto di Montello, dove finisce tutto l'umido raccolto a Milano / VIDEO
Eco della Città ha visitato l’impianto di recupero rifiuti a ciclo integrato di Montello S.p.A. dove finiscono le migliaia di tonnellate della raccolta umido milanese. Un impianto di gestione combinata aerobica e anaerobica all’avanguardia, in grado di trasformare in energia (da biogas) e compost 210.000 tonnellate di umido all’anno e trattare circa il 50% di tutti i rifiuti organici raccolti in Lombardia
21 June, 2013
di Dario Petralia e Stefano D'Adda
Montello (BG), 19 giugno 2013
A parte gli inevitabili olezzi provenienti dall’area dello scarico, dove arrivano autoarticolati da 30 tonnellate di portata, colpisce subito che nell’enorme impianto di Montello - 35 ettari di terreno, di cui 12 coperti - non si senta il puzzo tipico dell’immondizia (e quando ci siamo stati c’erano 37 gradi): tutte le fasi di lavorazione sono infatti coperte, i capannoni sono mantenuti in depressione, i serbatoi e le tubazioni dove sono convogliati gli odori (insieme al biogas) sono ermeticamente chiusi.
C’è da dire un’altra cosa che forse i cittadini non immaginano: il “prodotto” finale del rifiuto organico raccolto e trattato, ossia l’energia da biogas e il fertilizzante, diventano beni dell’industria che li lavora. Nel caso di Montello, le 210.000 tonnellate annue sono destinate per il 10% alla produzione di energia elettrica e termica e per il 20% a quella di compost. Il restante 70% è rappresentato dall’acqua contenuta nella FORSU e aggiunta nella fase di pretrattamento, acqua che viene pretrattata in Montello per essere poi destinata a recupero in un idoneo impianto di depurazione.
Tutta l’energia termica prodotta viene utilizzata da Montello per i servizi e fare funzionare i propri impianti (come riscaldare i digestori); quella elettrica in parte per l’impianto e per tutte le altre necessità produttive dello stabilimento, mentre l’eccesso viene ceduto alla rete energetica. Montello ha un impianto di 10 megawatt di potenza elettrica istallata. Il compost viene invece venduto alle aziende agricole.
Montello S.p.A., attiva dal 1997 con la digestione aerobica (con ossigeno) tradizionale, ha aggiunto nel 2008 l’integrazione con la digestione anaerobica (senza ossigeno) e considera la propria biotecnologia la migliore in grado di trasformare la FORSU (Frazione Organica del Rifiuto Solido Urbano) in fertilizzante rinnovabile, permettendo al contempo la produzione di energia elettrica e termica da biogas (metano). Il funzionamento dell'impianto è completamente automatico, dalla digestione anaerobica al compostaggio (non è richiesta selezione manuale), inclusa la separazione dei materiali indesiderati, lavora 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e viene definito un impianto “biologico”, poiché il processo di produzione di biogas e compost avviene grazie a famiglie di batterie e a “ciclo continuo”, poiché i digestori sono caricati e scaricati senza interruzione.
Pre-Trattamento, digestione anaerobica e compostaggio aerobico, sono in sostanza 3 le fasi del “ciclo dell’umido” trattato a Montello, così come ci sono state spiegate dalla responsabile Ricerca e Sviluppo, dott.ssa Barbara Barbarisi.
Nel pre-trattamento (1), dopo il prelievo delle benne (ragni) dalla vasca di raccolta, la poltiglia dell’umido viene immessa in una seconda vasca, dove appositi lacerasacchi provvedono a triturare la frazione organica del rifiuto e separarla dai primi materiali indesiderati (plastica, vetro, metalli, ecc.). Attraverso nastri trasportatori, sempre coperti, la massa arriva alle 4 linee di trattamento, silos verticali detti idropalper, dove con immissione di acqua avviene la fluidificazione e lo spappolamento del rifiuto.
Il trattamento (2) prevede la digestione anaerobica, ossia in assenza di ossigeno, in sei digestori da 4400 mq ciascuno, finalizzata alla produzione di biogas (metano + anidride carbonica) utilizzato per la generazione di energia elettrica e termica, con lo stadio definito "ACT" e cioè il periodo con la massima attività fermentativa. Il processo adottato è di tipo WET, in reattore continuo completamente miscelato senza ricircolo. Il biogas prodotto finisce ai gruppi di cogenerazione elettro-termica. Il fabbisogno energetico dell'impianto è soddisfatto dal materiale organico convertito in energia; Montello S.p.A. dichiara così una riduzione di emissioni in termini di 60.000 tonnellate/anno di CO2.
Il compostaggio aerobico (3) del fango proveniente dalla disidratazione del digestato, è finalizzato alla produzione di fertilizzante organico di qualità. Il “digestato” viene infatti lavorato da tre centrifughe, che provvedono a separare l’acqua reflua di processo ed isolare il fango che, con un ulteriore immissione di materiale ligneo cellulosico e insufflazione forzata di ossigeno, finisce a maturare in un biotunnel per la produzione di fertilizzante. L’intero processo di trattamento della FORSU dura 90 giorni circa. Ulteriore controlli nel biotunnel servono a verificare l’azzeramento della carica batterica e il risultato, da rifiuto, diviene “prodotto” a norma di legge: un ammendante compostato misto.
Per avere una descrizione più approfondida dei molti passaggi eseguiti nell'impianto di compostaggio di Montello potete visitare il sito dell'azienda all'indirizzo www.montello-spa.it oppure visionare questo video presente su youtube