Ilva, vertice alla Camera. Vendola e Nicastro «Commissariamento ma con un piano industriale»
Dopo l'approvazione del decreto 61/2013 che dispone il commissariamento straordinario e l'estromissione della famiglia Riva dal controllo del più grande siderurgico d'Europa, procedono in commissione Ambiente e Attività produttive i lavori di coordinamento tra i ministeri e gli enti locali. Vendola e Nicastro dettano gli obiettivi della Regione Puglia
24 June, 2013
Il 4 giugno scorso è entrato in vigore il decreto legge n. 61/2013 che stabilisce il commissariamento dell’Ilva di Taranto per 12 mesi ( e prorogabili fino a 36), poichè l'impresa è considerata «uno stabilimento di interesse strategico nazionale». Enrico Bondi è il commissario chiamato dal Governo (scelto dal Ministro delle Attività produttive Flavio Zanonato) ad attuare le prescrizioni dell’Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata nell’ottobre scorso. L’ex Ministro Edo Ronchi invece è stato nominato dall'attuale ministro dell'Ambiente Andrea Orlando, sub commissario «ambientale» per l'Ilva, per affiancare il commissario Bondi e per seguire in particolare i lavori della commissione di esperti che verrà nominata prossimamente, incaricata di contribuire a formulare il piano ambientale per l'Ilva.
Nel frattempo proseguono i lavori di coordinamento e di attuazione del decreto n.61/2013, perciò il Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha convocato oggi un vertice alla Camera in Commissioni riunite (Attività Produttive e Ambiente). Il ministro Orlando ha voluto ribadire all’inizio delle attività delle commissioni, riguardo ai rapporti tra Ronchi e Bondi, che le figure di commissario e sub commissario sono «distinte ma complementari» e entrambe sono tese alla realizzazione delle prescrizione dell’Aia. «La stima dei costi – ha concluso Orlando - per l'Autorizzazione Ambientale è di 3-3,5 miliardi di euro in 3 anni. Ma la sua applicazione è stata finora solo parziale».
In Commissione stamane ha partecipato anche il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore all’Ambiente Lorenzo Nicastro, per rimarcare il ruolo degli enti locali all’interno dei rapporti tra i vari ministeri: “La Regione Puglia ha proposto dei suggerimenti nel processo di conversione in legge del decreto sull'Ilva: noi pensiamo che nella cabina di regia, il ministero dello Sviluppo economico debba agire di concerto con il ministero dell'Ambiente e con il ministero della Salute. E che le Regioni e gli enti locali debbano essere sentiti rispetto a tutti i passaggi operativi e decisionali”.
«La Regione Puglia - ha spiegato Vendola - ha ribadito un giudizio estremamente positivo sul provvedimento di commissariamento dell’Ilva, cioè una forma di amministrazione straordinaria che, in questo caso, non interviene alla luce di un capitombolo economico finanziario, ma interviene a partire dalla cognizione di un disastro ambientale: è la prima volta che questo accade in Italia«».
Vendola ha definito il decreto del Governo sull’Ilva «molto positivo per gli effetti che produce: quale la sostanziale estromissione della famiglia Riva dalla gestione di una fase in cui produzione industriale e ambientalizzazione sono, e devono essere, due facce della stessa medaglia» .
«Nell'audizione di oggi presso la X commissione della Camera dei Deputati - ha detto l'Assessore alla Qualità dell'Ambiente della Regione Puglia Lorenzo Nicastro - all'interno dei lavori di conversione del decreto legge 61/2013, la Regione Puglia ha espresso la propria posizione sul testo confermando, ma tuttavia ha chiesto di emendare il testo iniziale, in questa fase di conversione, soprattutto in ordine ad un ruolo più fattivo del Ministero della Salute all'interno della vicenda, vista la rilevanza della questione di Taranto soprattutto, appunto, sul piano dei profili sanitari».
«Abbiamo anche ribadito – ha proseguito Nicastro – la necessità di una partecipazione maggiore con il commissario alla redazione del Piano Industriale degli enti locali affinché sia rimarcato puntualmente e, finalmente, inserito in una corretta pianificazione aziendale l'adeguamento degli impianti e l'investimento di risorse sulle migliori tecnologie disponibili per l'adeguamento alle prescrizioni dell'AIA».
«Abbiamo ribadito la necessità di intervenire sui vincoli del patto di stabilità per liberare le risorse, disponibili ma non spendibili, necessarie a realizzare le prime opere di bonifica e riqualificazione la cui progettazione è ormai quasi ultimata. Anche rischiando di apparire come un disco rotto – conclude l'Assessore – ribadiamo un concetto semplice: a Taranto non è più tempo di tergiversare, nel rispetto dei cittadini, dei lavoratori e del futuro di entrambi».