Rifiuti a Roma: esplode il caso dei Cdr a Malagrotta
Nel sito sono nascoste oltre 8 mila tonnellate di “combustibile”, addirittura stoccate nella fossa del gassificatore. La nave che doveva scaricare nel gassificatore spagnolo di Maiorca è ancora ferma e c'è il rischio che si possano bloccare gli impianti di trattamento perché non si sa più dove mettere i residui.
11 July, 2013
A Roma l’emergenza rifiuti sta assumendo i contorni della soap opera. Nel giorno in cui il Consiglio di Stato dà il disco verde al trattamento dei rifiuti della Capitale negli impianti Tmb di Colfelice, Viterbo e Albano Laziale, precedentemente resi off-limits dal Tar del Lazio, un’altra bomba scoppia sul sito di Malagrotta, che rigurada i CDR (combustibili da rifiuti).
In base a quanto riporta Affaritaliani, notizia che nessuno fino a questo momento ha smentito, sarebbero 8.000 le tonnellate di Cdr stoccate a Malagrotta. Una notizia che, ad occhi poco esperti, potrebbe non dire nulla ma che invece rappresenta una prima importante pietra per la costruzione di quei muri di ecoballe che in Campania conoscono, purtroppo, piuttosto bene.
Un problema, quello della gestione dei Cdr, irrisolto (come irrisolto è il problema dei rifiuti a Roma) e che ha portato ad accumulare oltre 8.000 tonnellate di combustibile da rifiuti addirittura nella fossa del gassificatore di Malagrotta: il 4 luglio scorso il Co.La.Ri. (il consorzio rifiuti che fa capo al monopolista della mondezza romana Manlio Cerroni) aveva avvisato del rischio la Regione, il Comune ed il commissario straordinario, con una lettera che riportava la saturazione degli impianti regionali destinati ad accogliere il Cdr e l’accumulo, a Malagrotta, del prodotto del trattamento meccanico biologico.
C’è l’ipotesi di imbarcarle verso Maiorca, nell’antieconomica operazione di bruciatura che farebbe tanto bene alle casse spagnole, ma la burocrazia italiana, e in parte il buon senso, hanno fino a questo momento frenato questa soluzione.
Nel frattempo gli inceneritori di Colleferro e San Vittore nel Lazio, insieme ad altri impianti fuori regione, hanno cominciato a smaltire 18.000 tonnellate di Cdr fino ad oggi prodotte: altre 8.000 restano stoccate a Malagrotta, con Cerroni che continua a chiedere le autorizzazioni per le quattro linee di gassificazione, ma che ora aprono lo spettro sulle eco balle nel Lazio.