Ilva, Legambiente: «Enrico Bondi si dimetta anche per aver offeso l’intelligenza degli italiani»
Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, ha commentato le “deliranti” parole del commissario del governo per l’Ilva Enrico Bondi: «Il governo deve immediatamente revocargli la nomina». Il sindaco di Taranto Stefàno e l’assessore all’Ambiente Baio: «Banali e sconcertanti considerazioni»
15 July, 2013
«Il conflitto di interessi da noi paventato è esploso prima ancora che la struttura commissariale uscisse dalla culla. Se il commissario Enrico Bondi non ha la sensibilità per dimettersi, il governo deve immediatamente revocargli la nomina». Così Vittorio Cogliati Dezza, presidente nazionale di Legambiente, interviene oggi per commentare le deliranti parole del commissario del governo per l’Ilva Enrico Bondi sui numerosi casi di tumore a Taranto causati dalle sigarette tanto diffuse in quella città negli anni ’70.
«Con quella frase – ha continuato Cogliati Dezza - Bondi ha offeso l’intelligenza degli italiani. Cosa direbbe allora di Marghera, Priolo, Brindisi? Tutti porti con contrabbando di sigarette? Si dimetta almeno per rispetto delle vittime del siderurgico».
«Siamo sconcertati e costernati – hanno dichiarato il sindaco di Taranto Ippazio Stefano e dell’assessore all’Ambiente Vincenzo Baio – nell'apprendere le dichiarazioni fatte dal Commissario Bondi secondo le quali l'aumento della morbilità e della mortalità della popolazione di Taranto, ed in special modo di quella parte residente nei Quartieri a ridosso dell'insediamento industriale, non sarebbero da mettere in relazione alle sostanze tossiche emesse dalla grande industria, ma dipenderebbero dai vizi (il fumo di sigarette), le cattive abitudini e la trascuratezza dei tarantini ed i livelli di povertà diffusa negli anni».
«Il commissario Bondi – hanno continuato – commentando la controperizia di parte commissionata da ILVA, per un passaggio formale previsto dalla procedura sulla valutazione del danno sanitario, ha fatto queste gravi dichiarazioni che respingiamo con forza e che restituiamo al mittente. Non è accettabile che lo stupro ambientale che Taranto ha subito per decenni e che ha provocato un netto aumento della morbilità e della mortalità nei tarantini, possa essere ridimensionato a banali e a dir poco sconcertanti considerazioni da parte di chi è stato nominato dal Governo Centrale con lo scopo di rendere eco-compatibile ed eco-sostenibile la presenza dell' ILVA sul territorio tarantino lungo le linee guida tracciate dall'AIA».
«I nostri ammalati ed i nostri morti, per patologie non solo tumorali - hanno concluso - gridano vendetta e sono offesi da dichiarazioni a dir poco irresponsabili. Ci auguriamo un deciso intervento del Governo Centrale e del Ministro dell'Ambiente a che la città di Taranto ed i tarantini abbiano quell'attenzione e quella giustizia sempre preannunciate ma ancora non attuate».