Ilva, dietrofront del commissario Bondi. Ma Bruxelles vuole dall'Italia nuove informazioni | File
«Non ho mai detto, né scritto che il tabacco fa più male delle emissioni dell'Ilva. Ho inoltrato alla Regione un parere di quattro docenti universitari». Così il commissario straordinario Enrico Bondi. «Le emissioni inquinanti dello stabilimento – ha precisato - hanno avuto rilevanti impatti anche sanitari»
15 July, 2013
L'Ilva di Taranto resta sotto la lente di Bruxelles. Mentre la Commissione Ue sta finendo di valutare i documenti ricevuti a metà giugno da Roma (nel contesto di una procedura di informazione), l'8 luglio ha inviato all'Italia nuove richieste, col termine di tre settimane per rispondere. Lo riferiscono fonti europee all'ANSA. Ma è la questione di Enrico Bondi a tenere alta l’attenzione di tutte le parti sociali.
«Sono stato chiamato – ha scritto Bondi in una nota - con un decreto legge che non ha precedenti in Italia, ad assicurare l'attuazione delle prescrizioni dell'Autorizzazione ambientale integrata e di altre misure di risanamento ambientale perché la preoccupazione per tale stabilimento rimane alta. Non ho mai detto, né scritto che 'il tabacco fa più male delle emissioni dell'Ilva', come risulta precisato solo da alcuni giornali».
Bondi spiega che «in un procedimento, avviato ben prima del commissariamento, è stato richiesto dalla Regione Puglia un parere all'Ilva su un'ipotesi di valutazione del danno sanitario. L'Ilva ha affidato l'elaborazione di tale parere a quattro docenti universitari. Ho ritenuto doveroso inoltrare tale parere, nel testo che mi era stato trasmesso, come contributo al procedimento avviato dalla Regione Puglia: tale parere tecnico - prosegue Bondi - non ha ovviamente alcuna incidenza né sulle iniziative ambientali in corso, né sul Piano di risanamento ambientale dell'Ilva che è in elaborazione e che terrà conto sia dei rischi ambientali che di quelli sanitari. Tale Piano è già impegnativo e richiede un quadro di riferimento certo e, possibilmente, un clima di lavoro e di collaborazione fra tutti i livelli istituzionali, indispensabile – ha concluso Bondi - per fare dell'Ilva di Taranto uno degli stabilimenti più rispettosi dell'ambiente d'Europa».