Taranto, tumori Ilva causa tabacco. Comune, Asl e Arpa: «Bondi ritiri il documento se contrario»
Il documento inviato dal commissario Ilva è irrituale perché non produce osservazioni tecniche ma attacca aspramente la norma del danno sanitario e lo studio "Sentieri" del Ministero della Salute. «Non ha alcun significato il fatto che Bondi neghi di aver personalmente affermato il ruolo primario del fumo di sigaretta. Condividendo il contenuto del documento se ne è assunto la responsabilità, a meno che il documento non venga ritirato»
19 July, 2013
Il sindaco di Taranto Ippazio Stefano, il direttore della Asl di Taranto Fabrizio Scattaglia, e il numero uno di Arpa Puglia Giorgio Assennato, in riferimento alla lettera di Enrico Bondi inviata il 27 giugno scorso ad Arpa Puglia e al Presidente della Regione Puglia hanno emesso una nota congiunta.
«Il procedimento della VDS, (Valutazione del Danno Sanitario, legge regionale n. 24 del 21 luglio 2012) – si chiarisce nella nota – prevede che la prima versione sia inviata al gestore (in questo caso Ilva) che ha 30 giorni di tempo per far pervenire le proprie osservazioni. Ricevute le quali, gli organi tecnici competenti (Arpa Puglia, Asl di Taranto e Ares puglia) provvedono a redigere la versione definitiva della VDS alla Regione Puglia per gli ulteriori provvedimenti ( eventuale riesame dell’AIA, eventuale obbligo di riduzione delle emissioni). La bozza in questione è stata inviata ad ILVA il 30 maggio, dopo 27 giorni Bondi ha inviato la nota di trasmissione del documento dei consulenti».
«Occorre innanzitutto rilevare che, facendo proprio il contenuto della consulenza tecnica, Bondi se ne è assunta personalmente la responsabilità, tanto da consentirgli di evidenziare “numerosi profili critici, sia sotto il profilo dell’attendibilità scientifica, sia sotto il profilo delle conclusioni raggiunte».
«Non ha quindi alcun significato il fatto Bondi neghi di aver personalmente affermato il ruolo primario del fumo di sigaretta nell’eccesso di tumori polmonari che ancor oggi si riscontra nella città di Taranto. Se Bondi si fosse limitato a trasmettere la consulenza senza alcun commento, forse la sua responsabilità (comunque oggettiva) sarebbe stata minore. La sua esplicita condivisione del documento tanto da indurlo ad una critica irrituale del lavoro di tre enti pubblici non ammette ripensamenti, a meno che non ci sia un esplicito ritiro del documento tecnico allegato. L’articolato tecnico, lungi dall’essere basato su mere osservazioni sulla bozza di VDS ricevuta, è invece caratterizzato da un approccio difensivistico, più consono al supporto tecnico proprio di un processo penale, in cui si ipotizzano addirittura presupposti psicologici tipici dell’intendimento percepito come persecutorio della magistratura inquirente che ad un atto endoprocedimentale di tipo amministrativo».
«Oltre ad alcune osservazioni che saranno puntualmente valutate in sede di documento finale di VDS, il documento contiene critiche aspre nei confronti della stessa legge regionale e del relativo regolamento approvato dalla giunta regionale pugliese (totalmente fuori luogo nel contesto della procedura) ed un paragrafo di critica ancor più aspra nei confronti del progetto Sentieri, progetto scientificamente realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità, organo tecnico del Ministero della Salute. La relazione presentata dal ministro per la Salute a Taranto il 22 ottobre 2012 è largamente fondata sull’elaborazione dei dati del progetto Sentieri. Ne consegue che, facendo proprio tale documento, formulato dai consulenti di ILVA s.p.a., il Commissario Enrico Bondi non poteva non rendersi conto dell’incompatibilità tra la sua funzione di commissario nominato per l’interesse pubblico dal Governo Italiano e un documento che costituisce un attacco frontale contro il Ministero della Salute. Tali rilievi formali sono ben più gravi delle risibili conclusioni a cui pervengono i tecnici, nel tentativo di convincere una inesistente giuria popolare della innocenza di ILVA rispetto agli effetti sanitari che un ben consolidato corpo di evidenza scientifica ( e non solo) consente di attribuire specificamente alle emissioni (anche recenti) di tali impianti».