"Rifiuto bene comune": ecco il patto di 14 comuni del forlivese
14 comuni del distretto forlivese hanno sottoscritto un patto per le politiche integrate dei rifiuti. Tre obiettivi: affidare la gestione del servizio a una società pubblica, o in subordine a una società mista, separarare la gestione della raccolta da quella dello smaltimento dei rifiuti, ridurre a 70.000 tonn per anno la quantità massima autorizzata per l'inceneritore di via Grigioni e prevedere la sua dismissione entro il 2030
22 July, 2013
Il 15 luglio 14 comuni del distretto forlivese hanno sottoscritto un patto per le politiche integrate dei rifiuti. Il patto fissa tre importanti obiettivi:
- affidare la gestione del servizio a una società pubblica, o in subordine a una società mista, se i vincoli normativi ed economici per le società in-house non consentiranno di realizzare gli obiettivi sotto riportati. Tale società svolgerà il ruolo di un agenzia di secondo livello per la programmazione e organizzazione dei servizi di raccolta, trasporto rifiuti e spazzamento stradale;
- separarare la gestione della raccolta da quella dello smaltimento dei rifiuti, per assicurare il massimo recupero di materia e la riduzione dei rifiuti;
- ridurre a 70.000 tonn per anno la quantità massima autorizzata per l'inceneritore di via Grigioni, e prevedere la sua dismissione entro il 2030, in accordo alla programmazione dei flussi di raccolta rifiuti, annullare lo smaltimento e il conferimento in discarica entro il 2020.
Il 16 luglio il consiglio locale di ATERSIR ha preso atto dei patti del distretto forlivese e cesenate e ha approvato un ordine del giorno che prevede la costituzione di due bacini con modalità di gestione diverse, il bacino forlivese con affidamento attraverso una società pubblica (o attraverso una società mista), il bacino cesenate con modalità di affidamento attraverso una gara europea. Entrambi i bacini sono disponibili ad aggregazioni con i territori dell'area vasta romagnola, qualora questi condividano le stesse scelte.