Biglietti e abbonamenti ATM, le ipotesi di rincaro
Ancora nessuna decisione definitiva, ma sembra difficile che il Comune decida un aumento del biglietto ordinario (euro 1,5). Più probabile quello degli abbonamenti: da 30 a 36 euro i mensili, da 300 a 360 euro gli annuali. Del resto sono tariffe ferme da circa 10 anni
25 July, 2013
Nonostante il gran parlare dei possibili rincari ATM di questi giorni, non ci sono ancora decisioni definitive del Comune di Milano in merito. E' comunque in corso un'operazione complessiva di aggiustamento delle tariffe pubbliche, che dopo la delibera sulla nuova Tares a Milano, ha visto le decisioni in merito a sosta e parcheggi, con la bagarre scatenata dall'opposizione in Consiglio e Commissione qualche giorno fa.
Quello che sembra certo è la necessità di garantire ad ATM una cifra di circa 40 milioni per fare funzionare a regime la nuova linea M5, la lilla, a partire dal 2014.
Sarà difficile che il Comune decida un nuovo, anche se piccolo, "ritocco" del biglietto ordinario da 1,5 euro: il passaggio da 1 a 1,5 è solo di 2 anni fa, con la nuova Giunta Pisapia e se l'intento del Comune è sempre più quello di spingere verso l'uso dei mezzi pubblici, questa via per gli utenti occasionali potrebbe essere controproducente.
Molto più probabile un lieve aumento degli abbonamenti mensili e annuali che - va detto - riguardano comunque il più vasto ed efficiente dei sistemi di trasporto pubblici italiani; inoltre, da circa 10 anni, il costo di questi abbonamenti è invariato.
Ecco perché l'ipotesi più probabile sarebbe l'aumento da 30 a 36 euro per gli abbonamenti mensili e quindi da 300 a 360 euro per quelli annuali: un aumento del 20% che sarebbe giustificabile anche solo come allineamento all'inflazione calcolata in dieci anni. Più complicato un possibile ritocco sulla fascia degli over 65, che al momento pagano 16 euro per il mensile e 170 per l'annuale.
Altre soluzioni allo studio dell'Assessorato al Trasporto e di quello al Bilancio, sono quelle di modulare anche le tariffe ATM in base al reddito, soprattutto gli abbonamenti annuali, collegandoli all'indice Isee: in questo caso ai redditi più bassi si potrebbe anche proporre una tariffa inferiore agli attuali 300 euro.