Linate e stormi d'uccelli, la SEA: stop alle cannonate d'aria
Durante l’incontro del 24 luglio, presente il sindaco di Peschiera, tra i condomini di via Archimede e SEA, le parti hanno convenuto, secondo la versione della Società Aeroportuale, che l’emergenza è rientrata e già da qualche giorno non vengono più utilizzati i cannoni a butano. In attesa di sentire la versione dei condomini, SEA ritorna sull’impossibilità di ricorrere alla falconeria contro il rischio bird-strike a Linate
27 July, 2013
di Marco Puelli
“Le parti hanno constatato che l’emergenza volatili a Linate è rientrata e che già da molti giorni non sono più attivi quei cannoni a butano che avevano scatenato la protesta dei condomini di via Archimede 33”. Questa la lettura che fonti interne a SEA hanno dato dell’incontro svoltosi mercoledì 24 luglio nel comune di Peschiera Borromeo, alla presenza del sindaco, tra i vertici della società che gestisce l’aeroporto di Linate e i condomini che avevano dato inizio alla protesta contro le cannonate.
Se per SEA la questione sembrerebbe chiusa, lo stesso non possiamo dire per i condomini, il cui portavoce, Stefano Moro, dall’estero, ha affermato che l’incontro avrà un seguito a breve e che saremo aggiornati nei primi giorni di agosto.
SEA ha ribadito che, per quanto riguarda i cannoni a butano, si è trattato di una soluzione estrema, mai adottata nei precedenti vent’anni, che è stata scelta per fronteggiare una situazione di emergenza. Accade ogni anno che, nel periodo estivo, si assista ad un aumento importante della presenza di volatili nello spazio aeroportuale e nei suoi dintorni, ma quest’anno i normali sistemi di dissuasione tecnologica e di prevenzione, come l’uso di insetticidi e topicidi per eliminare le fonti di cibo dei volatili, non hanno funzionato e SEA ha deciso di ricorrere ai cannoni a butano, che vanno considerati una soluzione una tantum.
Se è vero, continua SEA, che uno studio dell’Enac afferma che alla lunga gli uccelli si abituano al rumore, è anche vero che i cannoni sono stati utilizzati solo per poche settimane e, anche nel caso vengano riutilizzati tra un anno, di certo questi animali non ne conserveranno il ricordo.
Infine SEA è tornata anche sull’argomento falchi. Secondo l’azienda, non sono una soluzione praticabile nell’aeroporto di Linate, che rimane attivo 16 ore al giorno, con una frequenza di un volo ogni 2,52 minuti. L’aeroporto è piccolo e ha solo due piste sempre occupate: utilizzare i falchi significherebbe farli volare solo per due minuti e poi doverli richiamare per evitare che diventino essi stessi causa di bird-strike. La falconeria è praticabile in alcuni grandi hub aeroportuali, perché hanno una frequenza di voli più bassa e possono permettersi di far volare i falchi sopra le piste vuote. Non è invece, conclude SEA, una soluzione adatta alle caratteristiche e alle esigenze dell’aeroporto di Linate.