Gli alberi tagliati per il tendone di X-Factor
Non sono dentro il Parco Lambro, ma in un’area privata adiacente e sinora adibita a parcheggio, in via Deruta. “Taglio legittimo, ma discutibile” secondo il CdZ 3, che ha comunque chiesto chiarimenti al Comune e teme anche il traffico e il rumore che porterà X-Factor, con l'inizio di ottobre. E’ giusto che, anche se privati, alberi adulti possano essere abbattuti così facilmente?
31 July, 2013
Negli scorsi giorni Corriere e Repubblica hanno parlato della protesta di alcuni cittadini in Zona 3 (Porta Venezia, Città Studi, Lambrate), residenti nei dintorni del Parco Lambro (zona Piazza Udine) per l’autorizzazione che il Comune avrebbe dato a SKY per la collocazione della tensostruttura di X-Factor in zona parco, con il previsto abbattimento di 124 alberi (ma il numero è controverso).
Va detto che, secondo SKY, non si tratterebbe di un “disboscamento”, in quanto molti degli alberi sarebbero infestanti e in condizioni vegetative scarse, come rilevato dalla perizia agronomica richiesta dal Comune. In ogni caso la produzione di SKY si sarebbe impegnata a ripiantumare oltre 120 alberi.
Abbiamo sentito il Consiglio di Zona 3 - il presidente Commissione Territorio e Urbanistica Gabriele Mariani - e in realtà la situazione è più complessa. Gli alberi fortunatamente non sono “del Parco”, ma "privati", su un’area subito adiacente al Parco, , in via Deruta, privata, e sinora utilizzata dai residenti della zona come parcheggio. Infatti, molte delle proteste sono dovute anche al timore di perdere nei prossimi mesi posti auto preziosi. Inoltre i cittadini della zona temono il disturbo che un evento come X-Factor potrà arrecare in termini di rumore, flussi di traffico (il tendone ospiterebbe sino a 1500 persone), agibilità della zona (sono piccole vie), durante la produzione delle trasmissioni. Si tratta di un grande tendone che coprirà circa 5.500 mq di spazio e la capienza prevista è maggiore, rispetto a quella della precedente sede della ad Assago.
In sostanza il Consiglio di Zona 3, a proposito di decentramento, chiede chiarimenti al Comune, visto che non sarebbe stato interpellato in questa decisione comunque rilevante per il quartiere.
C’è poi la questione ambientale degli alberi, con numeri da verificare. Il taglio paventato per far spazio al tendone sarebbe di 124 alberi, ma la metà sono malati, sostiene X-Factor, che comunque promette di ripiantarne. Anche se di un’area privata, tali alberi costituiscono comunque un patrimonio di verde ed è evidente (vedi foto panoramica dell’area) che sono una macchia talmente adiacente al Parco Lambro, da sembrarne parte.
Il CdZ 3 pone qualche domanda a Palazzo Marino e non solo (la proposta di delibera chiama in causa anche ARPA e Polizia Locale): è stata controllata la perizia agronomica di parte che sostiene che metà degli alberi da abbattere sono comunque malati? La S.C.I.A. presentata è corretta? Il CdZ sottolinea nel proprio intervento la giurisprudenza (anche di Cassazione) che ha stabilito come alberi di alto fusto, anche se di proprietà privata, abbiano comunque una funzione di “pubblica utilità” e che quindi per il loro abbattimento vadano osservati i relativi regolamenti previsti da Comune, Provincia e Regione.
L’autorizzazione del Comune sarebbe stata data ai senti dell’art. 76 comma 3 del Regolamento Edilizio, considerando la struttura come “manufatto provvisorio”. Il CdZ chiede di verificare sia corretta questa definizione, per una struttura così importante. E comunque lo stesso articolo chiede che anche strutture "provvisorie" non danneggino alberi adulti da conservare:
“Gli interventi per la realizzazione dei manufatti provvisori, oltre ad assolvere alle funzioni per cui sono stati programmati, devono concorrere alla valorizzazione del contesto urbano attraverso l’uso di materiali di qualità, con particolare attenzione alla fruibilità degli spazi circostanti da parte di tutti i cittadini. Inoltre tali interventi non devono risultare lesivi degli alberi da conservare e dei loro apparati radicali…”