In Puglia «Road Book» della ciclovia adriatica. Vendola e Giannini: «Valorizziamo l’uso della bici»
Il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e l’assessore regionale alla Mobilità sostenibile Giovanni Giannini hanno presentato oggi il «Road Book» della Ciclovia Adriatica. Vendola: «Ausilio utile anche per chi è già ciclista di grandi tragitti». Giannini: «La legge regionale sulla mobilità ciclistica n. 1/2013 ha fatto propri i risultati del progetto CYRONMED»
30 July, 2013
di Raffaele Sforza
Nella stesso giorno in cui Francesco De Gregori critica in una intervista "l'idolatria per le piste ciclabili", la regione Puglia ha presentato alla stampa il «Road Book» (prodotto dall'Assessorato in collaborazione con la Federazione Italiana Amici per la Bicicletta) di uno dei cinque itinerari nazionali della rete Bicitalia che attraversano il territorio pugliese, e specificatamente quello della Ciclovia Adriatica BI 6 (Ravenna/Maria di Leuca) che nel suo complesso si sviluppa per più di 1000 Km.
«Con questa pubblicazione – ha dichiarato l’Assessore Giovanni Giannini – la Regione Puglia si propone di sensibilizzare Istituzioni ed Enti locali a valorizzare l’utilizzo della bicicletta come mezzo di trasporto e a realizzare, per quanto di propria competenza, le necessarie infrastrutture ciclabili, preferibilmente del tratto nazionale di riferimento, e le loro interconnessioni con stazioni, porti e aeroporti, come peraltro previsto dalla legge regionale sulla mobilità ciclistica n. 1/2013 che ha di fatto fatti propri i risultati del progetto CYRONMED, rappresentando un ulteriore passo verso il processo di costruzione della rete ciclabile regionale».
«L’intento – ha concluso Giannini - è anche quello di mettere in risalto la potenzialità dei percorsi ciclabili di media e lunga percorrenza (tanto ai fini turistici quanto trasportistici) da progettare per realizzare attività che integrino la promozione della salute, attraverso una corretta attività fisica con la tutela dell’ambiente e del territorio».
«Vogliamo seguire l’esempio delle grandi città del Nord Europa – ha spiegato Nichi Vendola – che hanno fatto della bicicletta un simbolo della sostenibilità ambientale e persino della buona educazione. Noi dobbiamo approfittare della crisi economica, della difficoltà e del disagio per introdurre un discorso sulla convenienza economica, ambientale e salutista dell’uso della bicicletta».
«Con le piste ciclabili, - ha dichiarato Vendola - l’idea a cui vogliamo lavorare è quella di una capacità di pensare non soltanto dal punto di vista del ridisegno della mobilità urbana. La bicicletta è un oggetto formidabile per gli effetti collaterali in termini di benefici sulla salute e di abbattimento del traffico automobilistico. Più cresce la ciclabilità, più cresce la cultura della sicurezza stradale».
«Il Road Book fotografa – ha proseguito - la situazione della percorribilità in bicicletta del tratto pugliese della Ciclovia Adriatica riferita alla primavera del 2012 e si presenta come uno strumento pratico con cartografia semplice e testo essenziale, sufficiente a descrivere un percorso bello e lungo, ma con un indice di ciclabilità ancora relativamente modesto, in quanto l’itinerario include solo tratti brevi di piste ciclabili, ove esistenti. Per la quasi totalità della sua lunghezza la ciclovia si sviluppa su strade per quanto possibile a basso traffico. Elemento caratterizzante del Road Book, insieme alle mappe in scala a 200.000, le indicazioni, tratta per tratta, delle informazioni e dei dati sullo stato della pavimentazione delle strade e sulla tipologia di sede stradale».
«In questo caso – ha concluso Vendola – noi ci connettiamo a una ciclabilità lungo l’asse adriatico, che è legata all’intermodalità, ai punti di connessione anche dei traffici più globali, per esempio con la Grecia. È una guida, uno strumento semplice scritto con una vera passione didascalica: può essere consultato facilmente, è ricco di mappe ed è l’ausilio utile per chi è già ciclista di grandi tragitti e può rappresentare lo stimolo giusto per chi non ha cominciato a prendere questo bel vizio di andare in bicicletta».