Puglia, Road Book ciclovia adriatica. Perché è importante conoscere i percorsi ciclabili
Intervista al mobility manager della Regione Puglia Raffaele Sforza. «Se i singoli territori comunali – ha detto a Eco dalle Città - si rendessero conto che il loro percorso ciclabile non va dal nulla al nulla ma è inserito in un sistema di ciclovie nazionali, i comuni inizierebbero a mettersi in rete adottando il tratto che lo attraversa»
01 August, 2013
Dalla legge regionale sulla mobilità ciclistica (l.r. n.1 del 2013) alla presentazione del Road Book della Regione Puglia. Entrambi hanno fatto propri i risultati del progetto di mobilità ciclistica CYRONMED, il progetto di cooperazione internazionale che aveva la Regione Puglia come capofila e che ha individuato tutti i percorsi di Bicitalia ed Eurovelo che passano all’interno del territorio regionale.
Eco dalle Città ne ha parlato con Raffaele Sforza, mobility manager della Regione Puglia, esperto di mobilità sostenibile.
Quei risultati sono stati recepiti non solo dalla legge regionale n. 1 del 2013 ma anche dal Piano regionale dei Trasporti e dal Piano regionale paesaggistico. La legge regionale è il risultato di una serie di elaborazioni e di discussioni che di fatto ha stabilito le linee guida sulla mobilità ciclistica in Puglia. La legge regionale dice che la Regione deve dotarsi di un Piano regionale della ciclabilità e che deve dotarsi di uno schema di rete ciclabile regionale le cui dorsali principali siano proprio i percorsi di Bicitalia ed “EuroVelo”. Quindi con questo “Road Book” abbiamo voluto offrire a chiunque (nel frattempo che vengano realizzate tutte le infrastrutture), uno strumento per far conoscere il miglior percorso stradale oggi esistente, praticabile da un ciclista mediamente esperto, per poter pedalare in Puglia lungo l’Adriatico da nord a sud. Abbiamo cercato di fornire informazioni utili per prevenire condizioni di pericolo .
Può fare un esempio?
Tra Trani e Bisceglie, sulla vecchia SS 16 c'è un ponte, POnte Lama, dove la strada si restringe e diventa pericolosa per i ciclisti specie d'estate quando il traffico aumenta, il road book avverte il ciclista che lì c’è un pericolo e segnala una variante. Un'informazione utile specie per gli stranieri.
Uno strumento dunque sensibile agli standard europei?
Si, ma semplice, con cartografia dettagliata e con una descrizione tratta per tratta dove vengono indicati sia il tipo di pavimentazione stradale che la tipologia di strada e dunque anche il carico del traffico. Non si invita il ciclista a pedalare senza offrire delle informazioni. Il ciclista a questo punto può affrontare un lungo viaggio capendo dove andare. Ad esempio tra Mola di Bari e Cozze, in Provincia di Bari la pista ciclabile è bidirezionale lato mare, sul lato opposto per chi va verso sud quindi è spiegato al ciclista di fare attenzione perchè il punto è pericoloso.
Di tutto questo si è parlato a Vienna, durante la conferenza mondiale di Velocity?
A Vienna durante la conferenza si è detto che la Ciclovia Adriatica (da Trieste a Santa Maria di Leuca) è candidata a diventare un percorso Eurovelo che collegherebbe addirittura Danzica al Salento. Per la Puglia sarebbe molto importante perché proprio la Regione Puglia l'anno scorso ha richiesto anni fa, tramite la Conferenza Stato-Regioni e, in occasione di una specifica audizione parlamentare presso la commissione trasporti della Camera sulle reti TENT (Trans Europee di Trasporti), che la rete Eurovelo fosse inserita in quelle reti ritenute strategiche dall’Unione Europea e quindi beneficiarie di appositi finanziamenti.
Cosa significa per la Puglia e per un comune arrivare a questo risultato. Cioè vedersi accreditare un percorso Eurovelo dall’ European Cyclists' Federation (ECF) che è titolare del progetto?
Per un comune sapere che il proprio tratto di ciclovia è parte di un percorso nazionale o internazionale vuol dire molto. Sarebbe un motivo in più per essere attrattore di cicloturismo. Se i singoli territori si rendessero conto che il loro percorso non va dal nulla al nulla ma è inserito in un strategia o in contesto nazionale, i comuni più sensibili inizierebbero a mettersi in rete adottando il tratto che lo attraversa, realizzando eventuali interventi di ciclabilità e sicurezza e mettendoci un’adeguata segnaletica di percorso nazionale o europeo.
E’ come restituire un senso alle cose. Il Road book permette di comprendere l'utilità di una pista ciclabile nel suo valore più ampio non solo di elemento strategico ambientale ma anche economico-turistico.
Sicuramente. Ma Il road book è solo il primo passo per conoscere il percorso. Il livello successivo sarebbe di intervenire sulle carreggiate e eliminare le criticità.
Per il comune di Bari cosa secondo Lei è prioritario?
Realizzare una passerella ciclo pedonale sul canale Lama Balice, all’altezza della vecchia Motorizzazione, per ricucire il territorio di Fesca con quello di Palese e consentire a chiunque voglia andare in bicicletta di poterlo attraversare. Se si decidesse di spendere qualche risorsa per eliminare queste criticità avremmo un prodotto cicloturistico molto ben inserito nel mercato.