Rifiuti: vietato smaltirli in discarica senza trattamento preventivo
Una Circolare del ministero dell'Ambiente chiarisce, sulla base delle indicazioni dell'Europa, quali sono i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica. Il cosiddetto "tal quale", anche se tritovagliato, non potrà essere conferito in discarica. Il testo della Circolare
06 August, 2013
In un una Circolare (vedi allegato) indirizzata a tutte le Regioni e alle Province autonome di Trento e Bolzano, in linea con le indicazioni interpretative della Commissione europea, il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando ha chiarito quali sono le attività di trattamento alle quali devono essere sottoposti i rifiuti urbani per poter essere ammessi e smaltiti in discarica, superando di fatto la circolare emanata “pro tempore” dal Ministero dell’Ambiente il 30 giugno 2009.
La circolare del 2009 definiva “trattamento” ai fini dello smaltimento dei rifiuti in discarica anche la tritovagliatura e stabiliva che a predeterminate condizioni la “raccolta differenziata spinta” poteva far venir meno l’obbligo di trattamento ai fini del conferimento in discarica precisando come queste indicazioni avrebbero avuto natura “transitoria” senza stabilire però in modo espresso un chiaro termine finale. Lo scorso 13 giugno la Commissione europea ha però rilevato la necessità di un trattamento adeguato anche sui rifiuti residuali provenienti da raccolta differenziata stabilendo come la tritovagliatura non soddisfi di per sé l’obbligo di trattamento dei rifiuti previsto dalle normative europee.
Per quanto concerne le indicazioni della circolare 2009 sulla natura equipollente della “raccolta differenziata spinta” al trattamento, la Commissione ha inoltre evidenziato come la sola raccolta differenziata spinta non sia di per sé idonea a escludere la necessità di sottoporre a preventivo trattamento i rifiuti indifferenziati residuali se, oltre alla prova di aver conseguito gli obiettivi progressivi di riduzione dei rifiuti urbani biodegradabili da collocare in discarica, non viene data anche la dimostrazione che il trattamento non contribuisce a prevenire o a ridurre il più possibile le ripercussioni negative sull’ambiente e i rischi per la salute.
Per evitare il rischio di esporre l’Italia a nuove procedure europee di infrazione il ministro Orlando ha quindi deciso di intervenire chiarendo così ogni possibile ambiguità in materia.
Mai più, dunque, il "tal quale" in discarica, per quanto triturato o tritovagliato. «Un trattamento che consiste nella mera compressione e/o triturazione di rifiuti indifferenziati da destinare a discarica, e che non includa un’adeguata selezione delle diverse frazioni dei rifiuti e una qualche forma di stabilizzazione della frazione organica dei rifiuti stessi - si legge nella Circolare - non è tale da evitare o ridurre il più possibile le ripercussioni negative
sull’ambiente e i rischi sulla salute umana».
Nella Circolare emanata si invitano quindi le Regioni e le Province autonome ad osservare con urgenza le nuove disposizioni adottando ogni ulteriori iniziativa necessaria in termini di attuazione della pianificazione con particolare riferimento alla gestione dei rifiuti urbani, al fine di rispettare gli obiettivi stabiliti dalle norme comunitarie. Entro il 2015, si legge ancora nella disposizione del ministro, deve essere inoltre garantita almeno la raccolta differenziata per la carta, metalli, plastica e vetro, e ove possibile per il legno, al fine di conseguire gli obiettivi comunitari entro il 2020.
“Con questa circolare – ha commentato il ministro Orlando – viene definitivamente chiarito quali sono i trattamenti necessari per il conferimento dei rifiuti in discarica dove non potrà arrivare mai più il cosiddetto ‘tal quale’, anche se sottoposto a tritovagliatura. E’ questo un passaggio importante anche e soprattutto ai fini del raggiungimento degli obiettivi comunitari e del conseguente superamento delle procedure di infrazione che gravano sul nostro Paese in ambito europeo. Credo sia molto importante che, con l’indispensabile supporto delle Regioni e degli enti locali, su questa tematica possa immediatamente partire con forza una nuova consapevolezza ambientale. Con tutte le sue delicate implicazioni, la chiusura virtuosa del ciclo dello smaltimento dei rifiuti rappresenta un obiettivo imprescindibile per il futuro del nostro Paese”