Consumi elettrici di luglio: calo su base annua ma aumento rispetto a giugno. Il ruolo del caldo
Calano i consumi elettrici rispetto al mese di luglio 2012, nonostante la temperatura media simile. In crescita invece la domanda rispetto al mese di giugno, probabilmente a causa del maggior ricorso all'aria condizionata
07 August, 2013
Nel mese di luglio 2013 l’energia elettrica consumata in Italia, pari a 29,9 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 3,3% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. Il caldo non sembra avere avuto un peso nel calo dei consumi, dal momento che la temperatura media mensile risulta pressoché invariata rispetto al luglio 2012. Quanto al numero di giornate lavorative, quest'anno ce n'è stata addirittura una in più (23 vs 22), ma nonostante questo i consumi sono risultati inferiori. Su scala regionale, la variazione della domanda di energia elettrica di luglio 2013 è risultata ovunque negativa: -1,9% al Nord, -4,3% al Centro e -5,3% al Sud.
In crescita, invece, i consumi elettrici nazionali rispetto al mese di giugno, quando il fabbisogno era stato di 25,8 miliardi di kWh (+15,8%). Un aumento che, almeno in parte, è sicuramente ascrivibile al caldo e al maggior ricorso all'aria condizionata. I 29,9 miliardi di kWh utilizzati nel mese di luglio 2013 sono distribuiti per il 45,5% al Nord, per il 29,4% al Centro e per il 25,1% al Sud.
Nel mese di luglio 2013 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per un 88,2% con produzione nazionale e per la quota restante (11,8%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. In dettaglio, la produzione nazionale netta (26,6 miliardi di kWh) è in calo del 5,3% rispetto a luglio 2012. Sono ancora in forte crescita le fonti di produzione idrica (+18,8%) e fotovoltaica (+22,1%); cresce anche la produzione geotermica (+4,8%). In flessione le fonti termoelettrica (-14,1%) ed eolica (-18,3%).
Al di là dell'aumento degli ultimi 30 giorni, comunque, nei primi sette mesi del 2013 la domanda di energia elettrica risulta in calo del 3,5% rispetto al corrispondente periodo del 2012. In questa flessione su base annua non sembra avere avuto un ruolo importante il meteo, così come il numero di giornate lavorative. Anche tenendo conto della differenza delle temperature medie e del numero di giorni di lavoro, infatti, la contrazione “netta” dei consumi risulta del 3,2%.