Taranto, denuncia Peacelink su dati tumore. Arpa Puglia: «Non è analisi epidemiologica»
«I dati sui tumori forniti da Peacelink possono costituire una fonte informativa valida ma non costituiscono certo un'analisi epidemiologica». Lo dice Giorgio Assennato, direttore generale dell'Arpa Puglia. L'analisi ha senso se si evidenzia «il valore storico in raffronto con quello attuale dei quartieri più vicini all'Ilva»
03 September, 2013
«I dati sui tumori forniti da Peacelink possono costituire una fonte informativa valida ad integrare altre analisi ma non costituiscono certo un'analisi epidemiologica». Lo dice Giorgio Assennato, direttore generale dell'Arpa Puglia, l'Agenzia regionale per la protezione ambientale, commentando quanto diffuso ieri dall'associazione ambientalista Peacelink secondo la quale a Taranto città ci sono circa nove mila persone che hanno dall'Asl l'esenzione ticket per patologie tumorali - la popolazione di Taranto ammonta a circa 191mila abitanti - e che nei rioni più vicini all'Ilva, fra cui i Tamburi e Paolo VI, c'è un malato di cancro ogni 18 abitanti mentre nei quartieri piu' distanti dagli altiforni e dalle acciaierie c'e' un malato di cancro ogni 26 abitanti.
«Questo dato - ha commentato Assennato - avrebbe valore se fosse stato presentato con una relazione, con un'analisi approfondita, e invece è una semplice comunicazione. E poi, a che anno si riferisce? Non lo sappiamo. Inoltre, questo dato avrebbe senso se avesse evidenziato il valore storico in raffronto con quello attuale dei quartieri più vicini all'Ilva, nonchè comparato questo stesso valore col resto della città di Taranto e col resto della Puglia. Invece questo lavoro non è stato fatto. Non abbiamo alcuna contezza del trend temporale in aumento o del trend spaziale in eccesso sul resto della Puglia».
Assennato, inoltre, afferma che il 25 per cento della popolazione mondiale muore per tumore e che l'inquinamento e' solo una delle cause che lo determina.
«Facendo un esempio - ha proseguito il direttore generale dell'Arpa Puglia - i tumori polmonari hanno un'incidenza bassa a livello globale ma a Taranto è un po' più alta perchè Taranto ha ovviamente una situazione particolare. Noi - ha sottolineato Assennato - stiamo anche lavorando per incidere sulla componente prevenibile abbassando i fattori di rischio».
Assennato si dice quindi "stupito" dal clamore provocato dalle affermazioni di Peacelink e conclude: «Peacelink svolge bene la sua funzione di comunicazione, ma la comunicazione non puo' essere a livello di agit-prop. Su una materia cosi' delicata occorrono analisi serie e rigorose».
Fonte: Agi.it