Piemonte, un'altra proroga per gli impianti termici inquinanti: "Irreperibili sul mercato impianti avanzati"
Prorogato al 31 dicembre 2014 il termine per adeguare gli impianti termici alimentati a metano, gpl e gasolio. Ravello: "Non si può chiedere a cittadini ed imprese un adeguamento dei propri impianti se sussistono oggettive difficoltà di reperire le soluzioni tecnologiche idonee per poter rispettare i limiti fissati"
05 September, 2013
La Regione Piemonte ha prorogato dal 1° settembre 2013 al 31 dicembre 2014 il termine entro il quale sarà necessario adeguare gli impianti termici alimentati a metano, gpl e gasolio, oltre a prevedere uno slittamento della deroga relativa al riferimento al valore limite di 120 mg/kWht anziché 80.
Lo “Stralcio di piano per il riscaldamento ambientale e il condizionamento” del 2009 individuava i requisiti minimi prestazionali, sia emissivi che energetici, che devono essere garantiti dai generatori di calore da installarsi a servizio di impianti termici sia in edifici di nuova costruzione che in edifici esistenti. Il testo riportava il limite degli 80 mg/kWht indipendentemente dalla taglia del generatore di calore e dal combustibile utilizzato.
"Il grave momento di crisi economica -si legge nella nota stampa della Regione-, le sollecitazioni provenienti dalle associazioni di categoria, l’oggettiva difficoltà del sistema pubblico di reperire risorse da investire nell'adeguamento dei suoi impianti, nonché una sollecitazione del Consiglio regionale, che con un ordine del giorno ha impegnato la Giunta a prorogare i termini per l’adeguamento degli impianti termici compresi tra 35 kW ed 1 MW alimentati a metano, gpl e gasolio, hanno portato l'esecutivo ad estendere la deroga introdotta nel 2011 per i generatori di calore alimentati a gasolio, che prevedeva la possibilità condizionata di riferirsi ad un valore limite per le emissioni di ossidi di azoto pari a 120 mg/kWht piuttosto che 80".
Quest’ultimo provvedimento trova giustificazione nella mancanza di reperibilità sul mercato, per tutte le taglie di potenza necessarie, di tecnologie in grado di rispettare, mediante tecniche primarie di combustione, i limiti emissivi che riguardano gli ossidi di azoto, per cui l’eventuale superamento comporta l’adeguamento dell’impianto, che si traduce quasi sempre nella sostituzione del generatore/caldaia entro determinate scadenze temporali.
“La decisione di estendere la deroga rispetto agli impianti a gasolio -precisa Ravello- è stata dettata dalla constatazione dell’impossibilità con gli attuali impianti disponibili sul mercato di far fronte per tutte le taglie alle indicazioni del Piano stralcio. Non si può chiedere a cittadini ed imprese un adeguamento dei propri impianti se sussistono oggettive difficoltà di reperire le soluzioni tecnologiche idonee per poter rispettare i limiti fissati dalle norme. Di fronte ad una situazione di evidente crisi economica delle famiglie e degli enti pubblici abbiamo ritenuto corretto prevedere uno slittamento dei tempi per quegli impianti che riguardano per lo più edifici pubblici, scuole, palestre, strutture ricettive oltre che condomìni. E’ un provvedimento -ha fatto presente l'assessore- che risponde appieno alle logiche della Giunta regionale rispetto al fatto che le azioni per la riduzione degli impatti sull’ambiente debbano essere caratterizzate dalla sostenibilità economica, potendo rappresentare anche opportunità di crescita e sviluppo”.