Torino, in arrivo il Biciplan
La Giunta e il Consiglio comunale si apprestano ad approvare il piano strategico per la mobilità ciclabile, frutto di anni di scambi e confronti con le associazioni di ciclisti, che da qui a un decennio dovrebbe potenziare la rete cittadina di percorsi per le due ruote. L'obiettivo è portare gli spostamenti in bici al 15%, rispetto al 3% attuale, e passare da 175 chilometri di tratti ciclabili a 300
13 September, 2013
Dopo gli ultimi anni di confronti, scontri, tavoli tecnici, ipotesi e, nel frattempo, crollo delle risorse a disposizione di Palazzo civico – aspetto cruciale per trasformare qualunque progetto in realtà –, è arrivato alle battute finali il percorso per l'approvazione del Biciplan, il piano per la mobilità a due ruote che dovrebbe rendere la città più a misura di ciclista.
È ormai imminente l'approdo del progetto in Consiglio comunale per la votazione, che dovrebbe avvenire – ma il condizionale è d'obbligo – entro settembre, secondo quanto annunciato dagli assessori alla Viabilità, Claudio Lubatti, e all’Ambiente, Enzo Lavolta, nel corso delle commissioni competenti congiunte presiedute da Marco Grimaldi. Dopo un passaggio in Giunta per il placet alla delibera, il Biciplan, a cui hanno collaborato con osservazioni e suggerimenti anche le 10 Circoscrizioni e le associazioni di ciclisti, è destinato a un ultimo definitivo via libera della commissione per poi arrivare al voto in Sala Rossa.
L'obiettivo è ambizioso e in ragione di questo, anche visti i chiari di luna, di medio periodo: portare nel giro di una decina d'anni al 15% gli spostamenti in bici, rispetto al 3% attuale, dotando la città di una rete di percorsi in sicurezza per le due ruote che coprano dal centro alla periferia, fino ai comuni della cintura.
Se al momento a Torino sono circa 175 i chilometri di ciclabili, l'idea è di portarli a 300, con tutto un insieme di misure più ad ampio raggio che investono la revisione della mobilità cittadina, dal piano pedonalizzazioni all'estensione delle Zone 30 e della rete del ToBike. Per finanziare il piano tra le ipotesi c'è di far convergere sulla mobilità a due ruote parte dei fondi destinati alla sicurezza stradale e derivanti dai parcheggi Gtt. Nonché, la ricerca di sponsor: per dare risposta ad associazioni di ciclisti, cittadini e consiglieri che a più riprese hanno chiesto l'installazione di altre rastrelliere, soprattutto in alcuni punti nevralgici della città, si farà leva perché in particolare i grandi gruppi, quali ad esempio Lavazza e Intesa Sanpaolo, installino dei portabici intorno alle loro sedi, mentre un'altra possibilità è introdurre l'obbligo per i locali che faranno domanda di dehors di dotarsi di rastrelliere.
Ecco il nuovo Biciplan - da La Stampa del 13.09.2013
La ciclabile taglia piazza Statuto a metà - da La Stampa del 13.09.2013