La ciclabile taglia piazza Statuto a metà
Nasce tra le polemiche la pista ciclabile che attraversa piazza Statuto tagliandola in due, collegando corso Francia a via Garibaldi. I lavori sono stati eseguiti senza avvisare preventivamente residenti e automobilisti e il nuovo tracciato, che ha sottratto posti auto per la sosta, crea perplessità sul fronte della sicurezza per i ciclisti - da La Stampa del 13.09.2013
13 September, 2013
Giacomo Bramardo
I camioncini sono arrivati di buon’ora, pronti a disegnare sull’asfalto il percorso della pista ciclabile che ora taglia in due piazza Statuto, collegando corso Francia a via Garibaldi (non era un’isola pedonale?). Peccato che la parte centrale della piazza ieri mattina fosse invasa dalle auto in sosta. Nessun cartello che avvisasse dei lavori. Così gli operai scaricano l’attrezzatura e aspettano - uno ad uno – i proprietari delle vetture. Iniziano a disegnare il tracciato a macchia di leopardo, dove è libero, dove si può lavorare. A mezzogiorno ci sono ancora tre vetture ferme sotto il sole. Le strisce arrivano fino alle gomme e si interrompono, per riprendere poco dopo. E si aspetta.
Aspettano gli operai, aspettano le tre pattuglie di vigili urbani che allargano le braccia: «Sì, non c’erano cartelli, quindi non rimuoviamo e non sanzioniamo gli automobilisti». Ma la gente passa, osserva e commenta. «Siamo il paese delle banane – sospira con un amaro sorriso un distinto cinquantenne in giacca e cravatta – queste cose all’estero non succedono. Sono comiche tutte italiane». Il barista sull’angolo incalza: «Ne vedremo delle belle con una ciclabile che taglia in due il traffico della piazza: aumenteranno liti, incidenti ed è facile prevedere che si faranno male molti più ciclisti di prima». Renzo T. è un residente: «Ieri sera sono passato e non c’era nessun cartello. Ma non mi stupisco più. L’arroganza del Comune con chi vive sul territorio è ormai endemica: arrivano e fanno quel che vogliono, nessuna comunicazione. E non mi vengano adire che c’è internet, perché nessun imbecille va a controllare ogni giorno se sotto casa spunta un cantiere».
A ben vedere, la sicurezza del nuovo tracciato («ha tolto 50 posti auto su una piazza dove parcheggiare è già impossibile») presenta non pochi dubbi. I taxi che devono entrare nella preferenziale per percorrere la rotonda tagliano la strada alle biciclette. Stessa cosa per il traffico che all’incrocio con via Garibaldi si immette su via Nota: le auto si ritrovano i ciclisti che sfrecciano a pochi centimetri sulla loro sinistra, proprio mentre sono girati per dare la precedenza a via Manzoni. Per non parlare del traffico «strozzato» su una sola fila all’incrocio con corso Beccaria. «Una follia che avrebbe senso se la piazza fosse pedonale – commenta Silvio, 26 anni, studente, che in sella alla sua Bianchi osserva il nuovo percorso -. Per noi forse è ancora più pericoloso di prima, continuerò a passare sotto ai portici, non voglio rischiare la pelle. Stasera ne parlerò subito sul blog dei ciclisti...». I fedeli delle due ruote da oggi sono avvisati.