#OccupyFori: la festa in Via dei Fori che blocca il traffico
Tanti ciclisti venerdì 20 settembre hanno pedalato per Via dei Fori Imperiali creando problemi alla circolazione delle automobili per chiedere a gran voce una vera pedonalizzazione della strada, piste ciclabili e sicurezza per bici e pedoni.
22 September, 2013
La richiesta è sempre quella: ciclabili e sicurezza per i ciclisti. Il modo per chiederlo è ovviamente andare in bici.
Così, centinaia di ciclisti, essendosi dati appuntamento sul web con il movimento #OccupyFori, si sono ritrovati nel pomeriggio di venerdì 20 settembre in Via dei Fori Imperiali, la strada che il sindaco Ignazio Marino ha messo al centro del suo programma politico con lo scopo di pedonalizzarla per “ridarla ai romani e al resto del mondo”. Da agosto la circolazione del traffico sul tratto che va da Largo Corrado Ricci al Colosseo è bloccata al transito dei mezzi privati, il limite è di 30 km/h e l'accesso è consentito soltanto ad bus Atac, taxi, auto a noleggio con conducente, mezzi di emergenza e autorizzati diretti a strutture di culto e accoglienza. “Ma questa non si chiama pedonalizzazione” hanno detto a più voci i ciclisti e i pedoni della Capitale. Manca infatti la pedonalizzazione del tratto che va da Piazza Venezia a Largo Corrado Ricci, trasformato in una sorta di zona 30 in cui il limite di velocità, secondo i ciclisti, viene tranquillamente ignorato, in seguito alla rimozione degli autovelox dopo la prima settimana. Un altro problema interessa invece le esenzioni nel tratto propriamente pedonalizzato: talmente tante da mettere in discussione il risultato complessivo, tra auto blu, taxi, auto dell’esercito, dell’aeronautica e mezzi pubblici. Inoltre, manca la pista ciclabile di via Labicana, promessa e mai realizzata. "Di fatto - denunciano i ciclisti - per chi si sposta in bici la situazione non è cambiata molto, anzi, per qualcuno è diventata ancora più pericolosa poiché il sopraggiungere dei veicoli nel tratto pedonalizzato non è contemplato e coglie i ciclisti di sorpresa".
Per questo dunque bambini, giovani, anziani, hanno “bloccato” Via dei Fori Imperiali: a dire la verità, l'hanno usata come dovrebbe essere usata e cioè passeggiando con le loro biciclette. Ma in sella sono tanti e allora si creano i disagi per gli autobus e le macchine che proprio non ne vogliono sapere di cambiare giro e lasciare per qualche ora che la strada più bella del mondo sia libera da smog e clacson. I ciclisti continuano la loro passeggiata: c'è chi suona, chi pedala indossando la maschera di Capitan 30 “perchè 30 dovrebbe essere il limite massimo di velocità”, chi dispone peluches per la strada. È una festa a pedali per chiedere una città a misura di ciclista e pedone, con percorsi pedonalizzati e ciclabili in sicurezza. È una festa per sensibilizzare la mentalità di quei cittadini che continuano a scegliere le automobili, per spingere le istituzioni a realizzare vere pedonalizzazioni in città e a implementare servizi di trasporto pubblico senza i quali non è pensabile una diminuzione del traffico delle auto in una città grande come Roma.
Poco lontano, residenti e commercianti dell'Esquilino hanno protestato contro la pedonalizzazione che avrebbe deviato il traffico e cambiato la viabilità aumentando lo smog e il caos nel loro quartiere. I manifestanti hanno continuamente attraversato l'incrocio tra via Labicana e via Verri creando problemi alla circolazione. In particolare, i commercianti lamentano che la nuova viabilità avrebbe portato più traffico su via Merulana e Labicana allontanando i clienti.
2 commenti
Scrivi un commentoGiancarlo Gotta
23.09.2013 21:09
A fronte di una richiesta di pedonalizzazione o biciclettizzazione delle città deve però corrispondere un reale bisogno, che spesso dà modo ad amministrazioni pubbliche furbette di sprecare denaro in opere inutili, e soprattutto un comportamento ciclistico al di sopra di ogni sospetto. Così non è sempre, in più se si parte dal presupposto che il codice della strada valga solo per i veicoli a motore e se si ritiene in virtù di una presunta superiorità morale di poterlo violare il risultato sarà il rigietto dei temi della mentalità disponibile da parte dei comuni cittadini. Occorre comprensione e reciproco rispetto.
Giancarlo Gotta
23.09.2013 21:09
A fronte di una richiesta di pedonalizzazione o biciclettizzazione delle città deve però corrispondere un reale bisogno, che spesso dà modo ad amministrazioni pubbliche furbette di sprecare denaro in opere inutili, e soprattutto un comportamento ciclistico al di sopra di ogni sospetto. Così non è sempre, in più se si parte dal presupposto che il codice della strada valga solo per i veicoli a motore e se si ritiene in virtù di una presunta superiorità morale di poterlo violare il risultato sarà il rigietto deo temi della mentalità disponibile da parte dei comuni cittadini.