Discarica Monti dell'Ortaccio, Raggio Verde: c'è il rischio idrogeologico
L'Associazione Raggio Verde rende noto uno studio idrogeologico dell'Università La Sapienza realizzato per conto del Co.La.Ri sulla discarica di Monti dell'Ortaccio ma rimasto finora segreto: non si esclude il pericolo di inquinamento della falda acquifera attorno alla discarica in costruzione.
26 September, 2013
Nessuno, neanche il Commissario Goffredo Sottile, sa se sia stato elaborato uno studio idrogeologico per verificare la possibilità di proseguire i lavori di costruzione della discarica di Monti dell'Ortaccio da parte del CO.LA.RI (il Consorzio Laziale Rifiuti). Nessuno, tranne il CO.LA.RI, l'Università di Roma La Sapienza e l'Associazione Raggio verde.
Uno studio realizzato da La Sapienza e commissionato dal CO.LA.RI stesso è stato infatti reso noto dall'Associazione Raggio Verde che lo ha ottenuto per dimostrare che l'A.I.A (Autorizzazione Integrata Ambientale), che ha consentito al CO.LA.RI. di proseguire i lavori della discarica di Monti dell'Ortaccio, deve essere immediatamente ritirata e il Commissario Sottile deve dimettersi.
Nove mesi fa infatti il Commissario Straordinario per l'emergenza ai rifiuti Goffredo Sottile, nonostante i numerosi pareri negativi degli Enti tecnici intervenuti in Conferenza dei Servizi espressi su molteplici fattori di inidoneità presenti, ha concesso l'A.I.A a Monti dell'Ortaccio. Il provvedimento è stato da subito impugnato dall'associazione il Raggio Verde davanti al Tar che tuttavia ha consentito la prosecuzione dei lavori di costruzione della discarica, subordinando il solo conferimento dei rifiuti in discarica alla presentazione di un modello idrogeologico, dal quale risultasse inequivocabilmente l’assenza di pericolo di inquinamento della falda.
La redazione dello studio, elaborato dall'Università La Sapienza, risale ad agosto 2013 ma è rimasta segreta fino a questo momento. Lo studio, per quanto non abbia analizzato, per stessa ammissione da parte dell’Università, le conseguenze di tutti le possibili fonti di inquinamento, ha condotto alla piena conclusione che non si possa escludere il pericolo di inquinamento della falda acquifera attorno all'erigenda discarica. Oltre ad aver determinato una quota di falda nettamente superiore a quella dichiarata in progetto, tanto da dar luogo potenzialmente ad una “discarica galleggiante” non rispettosa delle normative, l’Università ha constatato l’assenza della necessaria barriera geologica naturale e l’inefficacia dei sistemi di impermeabilizzazione previsti in progetto (il cosiddetto Polder) e pertanto inequivocabilmente la discarica inquinerà la falda acquifera affiorante. Inoltre lo studio dell’Università dimostra che il lago di Monti dell’Ortaccio non è acqua piovana ma falda affiorante direttamente comunicante con quella profonda.
“Alla luce di quanto emerso dal modello idrogeologico dell’Università, si auspica che l'autorità competente, in autotutela, ritiri l'Autorizzazione Integrata Ambientale in questione”, ha affermato l'associazione Raggio Verde, ribadendo che chiederà comunque al TAR la fissazione dell'udienza per la discussione della sospensiva.