Parcheggio alla Gran Madre, l'ipotesi di spostare il tram costa un milione di euro
Il Comune non abbandona l'idea di costruire una rimessa interrata alla Gran Madre, avversata da residenti e commercianti, e dopo più di due anni di discussioni gli aspetti critici invece di risolversi sembrano aumentare, a partire dall'ipotesi di spostare il tram, che richiederebbe un milione di euro. Marino Bernardi del comitato del No: “Il parcheggio non nasce da una richiesta dei residenti, non c'è stato alcun dialogo sulle soluzioni tecniche”
03 October, 2013
Parcheggio alla Gran Madre Sì, No, Forse. Dopo più di due anni di tira e molla, marce indietro, pareri tecnici critici, insistenza di Palazzo civico da un lato e proteste di residenti e commercianti dall'altro, tutto è cambiato perché tutto restasse uguale. Il Comune non rinuncia all'ipotesi di realizzare un parcheggio interrato alla Gran Madre, il comitato di cittadini contrario al progetto non getta la spugna e continua nella protesta.
Per andare incontro alle richieste della Soprintendenza, il cui parere è vincolante, la Città ha aggiustato il progetto ipotizzando di sistemare le rampe di risalita ai lati della piazza e di rimuovere il tram 13 che gira intorno alla Chiesa, ma i punti aperti rimangono ancora numerosi, a partire dallo stesso spostamento del tram, che richiederebbe un milione di euro. «Togliere i binari è un'operazione talmente costosa che ci chiediamo come il Comune, in un momento come quello attuale, possa trovare i fondi». Parola di Marino Bernardi, ingegnere, membro del comitato del No e responsabile dell'analisi degli aspetti tecnici del progetto. Uno che di parcheggi se ne intende, tanto che anche il comitato Salviamo corso Marconi si è affidato a lui per uno studio contro la rimessa che la Città vuole costruire nel cuore di San Salvario.
Nei piani del Comune, il 13 verrebbe deviato su lungo Po Cadorna, anche se non è chiaro come procederebbe oltre, dato che nel tratto finale di corso San Maurizio, all'intersezione col lungofiume, i binari del tram non ci sono. «Credo che si tratti di un'ipotesi davvero lontana da venire – continua Bernardi –; l'idea di spostare il tram attraversando a piedi il ponte di piazza Vittorio o cambiando bus non mi sembra una soluzione, e lo dico anche in qualità di residente: sarebbe scomodo, e non aiuterebbe i commercianti, così come certo non li aiuterebbero almeno due anni di scavi».
Oltre alle questioni tram e danni al commercio, diversi secondo il comitato sono gli aspetti problematici legati al progetto di costruire una rimessa interrata di 190 posti auto, di cui 100 a rotazione e 90 pertinenziali, che dovrebbe portare nelle casse del Comune 6 milioni di euro di oneri. Intanto, criticità di tipo idrogeologico: «Lo scavo potrebbe far salire il livello della falda – spiega Bernardi –, indebolendo le fondamenta della chiesa; già nel 1985 si sono dovuti fare degli interventi perché stava progressivamente scivolando verso il fiume». E poi c'è il nodo viabilità, le rampe restringerebbero il passaggio delle auto, già problematico; nonché la tipologia di scavi, che potrebbero procurare allagamenti negli edifici circostanti.
«Il parcheggio non nasce da una richiesta dei residenti, e oltre 1300 persone hanno firmato per dire No – chiosa Bernardi –. Certo non è una zona di parcheggio facile, ma vicino c'è la rimessa di piazza Vittorio, c'era l'ipotesi di costruire il parcheggio nell'area dell'ex zoo a parco Michelotti anziché alla Gran Madre; questo progetto non è la soluzione. Occorre uno studio di fattibilità per evitare tutte le criticità; il Comune parla di discussione coi cittadini, ma non abbiamo avuto alcun dialogo sulle soluzioni tecniche. Se su più fronti di parcheggi pertinenziali i cittadini sollevano gli stessi problemi, qualche motivo ci sarà, vuol dire che c'è qualcosa che non funziona». Per questo sabato 5 ottobre in corso Marconi ci sarà anche il comitato della Gran Madre, insieme agli altri che si oppongono ai parcheggi pertinenziali previsti in diverse zone della città, per evitare che ci sia per tutti lo stesso epilogo.