Incidenti tra ciclisti e pedoni, ecco il numero esatto
Dall'inizio del 2013 ad oggi gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti e pedoni a Torino sono stati sei, tutti senza lesioni gravi per nessuna della persone coinvolte. A comunicare il dato è la Polizia Municipale interpellata da Eco dalle Città, dopo la polemica scatenata dal servizio de La Stampa del 23 settembre
03 October, 2013
Lasciando da parte sensazioni e percezioni personali degli utenti della strada, adesso c'è un dato preciso su cui discutere. Dall'inizio del 2013 ad oggi gli incidenti che hanno coinvolto ciclisti e pedoni a Torino sono stati sei, tutti senza lesioni gravi per nessuna della persone coinvolte. A comunicare il dato è la Polizia Municipale, contattata da Eco dalle Città nei giorni scorsi per avere dei numeri certi in seguito alla polemica tra i ciclisti torinesi e La Stampa, che in un servizio di lunedì 23 settembre dava gli incidenti causati dai ciclisti sotto la Mole in “preoccupante aumento”.
La Municipale ha inviato alla redazione anche le vie dove sono avvenuti i sei sinistri tra ciclisti e pedoni: corso Palermo, Jeans da uomo via Venaria, corso Vittorio Emanuele, corso Quintino Sella, piazza San Carlo angolo via Giolitti, via Brandizzo. In attesa di ricevere i dati sul totale degli incidenti stradali avvenuti quest'anno a Torino - quelli che hanno coinvolto i veicoli a motore per essere chiari – si può azzardare un confronto con i dati del 2012. Sempre secondo i dati della Polizia Municipale, lo scorso anno il totale degli incidenti stradali in città è stato di 5.647. Ipotizzando che nel 2013 il numero sarà simile, il calcolo da fare è semplice. Eliminando un quarto degli incidenti, dato che manca un quarto alla fine dell'anno, i sinistri dal primo gennaio 2013 ad oggi sarebbero 4236. I sei incidenti accaduti tra ciclisti e pedoni rappresenterebbero quindi lo 0,14% del totale.
Per quanto riguarda i dati nazionali, invece, fonti dell'Osservatorio Utenze Deboli dicono che negli ultimi dieci anni la media degli incidenti che hanno coinvolto ciclisti e pedoni è di circa 180 incidenti all'anno su tutto il territorio nazionale. Le persone decedute nei sinistri che riguardano le due ruote sono in media tra le due e le tre all'anno, a fronte di circa 600 morti all'anno causati da incidenti tra veicoli a motore.
8 commenti
Scrivi un commentoMarco B
05.10.2013 20:10
Cesare credo che il senso sia quello di mettere le cose nella giusta prospettiva. Che senso ha leggere su La Stampa ogni settimana un articolo che mette in guardia dai ciclisti pericolosi e mai un articolo che raccomandi agli automobilisti maggior prudenza quando le auto causano 15 incidenti *al*giorno* solo a Torino?
Io sono un ciclista prudente e piuttosto ligio, ma nonostante questo ci sono alcuni punti della città in cui passo sul marciapiede sebbene mi dia molto fastidio farlo. Perché lo faccio allora? Per due ragioni: la prima è che in alcuni punti non ci sono le condizioni di sicurezza per stare in strada (illuminazione, angoli ciechi e auto troppo veloci) e la seconda è che ci sono alcuni tratti in cui la rete di sensi unici "spinge" ad andare verso i grandi viali trafficati che chi gira in bici cerca di evitare. Se lei abita in uno di quei punti vedrà tantissimi ciclisti sui marciapiedi, viceversa chi vive in zone "bike friendly" si domanderà sempre che avete tanto da borbottare.
Quanto ai ciclisti che passano col rosso... è sbagliato ma lo si fa come lo si fa quando si è a piedi e non arriva nessuno. Non mi dica che lei non si è mai macchiato di questo crimine ;)
Cesare Bellocchio
05.10.2013 17:10
Il fatto che le auto siano molto più pericolose delle bici non toglie che certi comportamenti dei ciclisti siano un pericolo per l'incolumità dei pedoni. Ricordate, cari ciclisti (anch'io lo sono, tra l'altro), che se guardiamo le cose dal punto di vista del soggetto più debole, quest'ultimo non è il ciclista, ma il pedone (magari claudicante o in carrozzina).
Che dire dei ciclisti che viaggiano (spesso a velocità sostenuta) sui marciapiedi? Un giorno spingevo il passeggino con mia figlia di pochi mesi e da dietro l'angolo, sul marciapiedi, è sbucata una bicicletta: un secondo di ritardo e avrebbe travolto il passeggino. Pensate poi a quando attraversate a piedi una strada a senso unico guardando (ovviamente) da una parte sola e proprio in quel momento sopraggiunge, in senso vietato (capita molto spesso, e non solo sulle piste ciclabili) e come è naturale senza far rumore, un ciclista. Davvero credete che in un anno inuna città di 900mila abitanti ci siano stati solo 6 incidenti tra biciclette e pedoni? Oltre a tutto, i ciclisti, a causa della loro indifferenza per il codice stradale, sono molto spesso pericolosi a se stessi: percorrere, per esempio, una ciclabile in controsenso è rischiosissimo quando si arriva all'incrocio e un'auto svolta verso di voi senza vedervi perché sta guardando se arriva qualcuno dall'altra parte.
Cari amici, evitiamo di dividere il mondo in categorie, e di ritenere una certa categoria fatta solo di cattivi (gli automobilisti) e un'altra (i ciclisti) al di sopra del bene e del male. Se vogliamo fare il bene dei ciclisti (ma nache dei pedoni e degli automobilisti corretti) togliamoli dal piedistallo e insegniamo loro a essere prudenti e rispettosi degli altri. Anche se è preferibile essere investiti da una bici che da un'auto.
Cesare
Oliver
04.10.2013 16:10
@Cesare: non conosco nessuno che sia stato investito da una bici e non ho mai visto un incidente causato da una bici mentre conosco diversi investiti da un'auto, ho visto diversi incidenti d'auto e ne sono stato vittima io stesso. Curiosamente però non sento quasi nessuno lamentarsi degli automobilisti mentre i ciclisti sembrano essere un'emergenza di primo piano. Sono portato a credere che ci sia un forte pregiudizio sui ciclisti alimentato anche da certa Stampa di casa FIAT.
Enrico Valentini
04.10.2013 15:10
Nel dennio 1-11, causa incidenti stradali, in Ita siebbero: decessi ca.>60.000; feriti ca.>3.600.000; dann/costi ca.> 350.000 M€ (>350 Miliardi€. Il tasso di mortalità per incidente stradale è > 25% della media UE. Nei dieci anni la in UE i morti si sono ridotti del 50% in Ita solo. del 25%. Il tasso di mortalità di pedoni e ciclisti è > di 3 volte la media.
(lo iato buon senso/senso comune è duro a morire)
Enrico Valentini FIAB AREZZO
Daniele
04.10.2013 15:10
@Sandro: non sorprenderti, a volte è sufficiente il buon senso (ma concordo con te che certi ciclisti hanno comportamenti anche al di là del buon senso). Non mi dire che non sei mai passato con il rosso a piedi magari sotto i portici guardando bene a destra e sinistra che non arrivasse nessuno... ecco, per me quello non è infrangere le regole e basta, è prenderne coscienza e poi agire con buon senso.
@Cesare: no, onestamente no, c'è qualche dato o testimonianza che lo affermi? In vita mia mi è capitato spesso di vedere in città incidenti, dai piccoli tamponamenti ad auto cappottate, e mi è capitato invece molto ma molto più raramente di vedere incidenti CAUSATI da ciclisti.
Michela
04.10.2013 15:10
Per Sandro e Cesare: ma ammettere che la bici sia un mezzo infinitamente meno dannoso delle automobili è troppo difficile?
Altra domanda, si condannano sempre i ciclisti per i loro presunti comportamenti pirateschi, ma vogliamo invece parlare di automobilisti e motociclisti?
Sandro
04.10.2013 13:10
Considerato l'assoluto mancanza di rispetto del Codice stradale da parte dei ciclisti (ad es. passaggio con il rosso e guida contromano)il dato è effettivamente sorprendente!
CESARE BELLOCCHIO
04.10.2013 13:10
Non credete che quelli non denunciati siano molti di più?