Sacchetti, Ferrante: "Non occorre alcun parere da Bruxelles, falso che il bando non sia in vigore".
Secondo quanto dichiarato dagli uffici del Ministero dell'Ambiente ad Eco dalle Città, il bando dei sacchetti non può entrare in vigore prima di ricevere il parere della Commissione Europea. Una ricostruzione bocciata dall'ex senatore Francesco Ferrante: "Sufficiente il silenzio assenso. E la nuova direttiva andrà nella stessa direzione intrapresa dall'Italia"
07 October, 2013
Secondo l'ex senatore Francesco Ferrante, vicepresidentee del Kyoto Club e tra i principali promotori della legge sui sacchetti in Italia, la ricostruzione del Ministero dell'Ambiente è errata: secondo quanto dichiarato dagli uffici del Ministero ad Eco dalle Città, la Legge n.28/2012 che vieta la commercializzazione di sacchetti in plastica usa e getta non può entrare in vigore prima di aver ricevuto parere positivo da Bruxelles.
"Il Ministero dell'Ambiente deve attendere il parere della Commissione Europea. Siamo in attesa di comunicazioni ufficiali da Bruxelles. Sia nel caso che il decreto venga approvato così com'è, sia nel caso che vengano richieste modifiche, ne sarà prima data comunicazione in Gazzetta Ufficiale, e solo dopo questa seconda pubblicazione, la legge potrà entrare in vigore".
L'annuncio dell'entrata in vigore però era stato dato dallo stesso Francesco Ferrante un mese fa, confermato subito dopo da Assobioplastiche. Abbiamo chiesto un commento all'ex senatore, che boccia la versione data al nostro giornale dal Ministero e dichiara:
"La normativa europea prevede solo uno stand still period di tre mesi, da applicare nel caso in cui la norma presentata da un Paese membro incontri l'opposizione di un altro Paese membro, che decide di ricorrere presentando pareri circostanziati". Ed è proprio quanto è successo nel nostro italiano: Regno Unito e Paesi Bassi hanno presentato i propri pareri e Bruxelles ha dovuto sospendere il decreto italiano per 90 giorni, termine scaduto il 13 settembre 2013.
" I tre mesi sono passati - continua Ferrante - e la Commissione non si è espressa in alcun modo. (NdR: sulle ragioni del silenzio della Commissione, si legga anche quanto riferito ad Eco dalle Città dalla Direzione Imprese della Commissione Europea: Sacchetti, "La Commissione non poteva esprimersi nell'ambito di questa procedura").
"Nelle norme Europee non sta scritto da nessuna parte che allo scadere dei 90 giorni sia necessario un ulteriore intervento della Commissione: vige il meccanismo del silenzio-assenso. La norma italiana è in vigore e non occorre alcuna nuova pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Allo stesso modo, le sanzioni sono applicabili". Ricordiamo che, secondo quanto previsto dal testo del decreto, le sanzioni possono essere applicate 60 giorni dopo l'effettiva entrata in vigore della norma.
Sulla possibilità che l'annunciata direttiva comunitaria cambi le carte in tavola per l'ennesima volta anche in Italia, Francesco Ferrante è categorico: "Il Commissario Potocnik lo ha ribadito più volte: la nuova direttiva ha gli stessi obiettivi della legge Italiana. Nessuno in Europa pensa di far rientrare dalla finestra la truffa di shopper biodegradabili che non siano anche compostabili. Inoltre, l'unica novità politica a livello europeo è la recente dichiarazione del governo inglese, che ha scelto di ricorrere allo strumento fiscale per limitare il consumo di sacchetti, esonerando però quelli bio e compostabili. E così viene meno l'opposizione politica più forte in Europa".
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