Auto, limitazioni CO2 entro il 2020: il voto al parlamento Europeo slitta ancora
Ennesimo rinvio a Bruxelles del voto degli Stati membri sulla normativa che limita le emissioni di CO2 delle nuove auto a 95 grammi per km per il 2020. Ostruzionismo dalla Germania, che vorrebbe rinviare l'attuazione dei tagli emissivi al 2024
09 October, 2013
Ennesimo rinvio a Bruxelles del voto degli Stati membri sulla normativa che limita le emissioni di CO2 delle nuove auto a 95 grammi per km per il 2020, che in compenso sono riusciti ad approvare l'intesa raggiunta con l'Europarlamento sui veicoli commerciali leggeri. Il dossier, che vede la Germania bloccare un testo già concordato nel giugno scorso fra Consiglio Ue e Parlamento europeo, passerà ora al vaglio dei ministri dell'ambiente dell'Ue il prossimo 14 ottobre. "La maggioranza qualificata non è ottenibile per riuscire ad adottare il testo finale del compromesso" riferisce la presidenza di turno dell'Ue. Berlino continua quindi a condurre la sua battaglia: l'ultima proposta è quella di rinviare l'attuazione del tetto di 95 grammi per km per le nuove autovetture, dal 2020 al 2024.
L'Italia rimane ferma nella sua posizione del rispetto dell'accordo di giugno con l'Europarlamento: "Ne va della credibilità delle istituzioni" riferiscono fonti diplomatiche, confermando forti pressioni da parte della Germania, che sta spostando i negoziati al livello dei gabinetti dei primi ministri nelle capitali europee. La Francia poi mantiene una posizione ambigua, quindi c'è ancora spazio per possibili colpi di scena. Se non dovesse essere raggiunta la maggioranza qualificata il 14 ottobre "è elevato il rischio di riaprire tutto il pacchetto, con un ritardo nell'adozione finale delle norme di almeno un anno" riferiscono le fonti diplomatiche.
Una mezza vittoria però è arrivata con l'ok al regolamento per i veicoli commerciali leggeri, che prevede un taglio delle emissioni a 147 grammi per chilometro nel 2020 e una possibile definizione entro il 2015 di target raggiungibili e realistici per il 2025. A questa norma ora manca solo l'adozione formale della plenaria dell'Europarlamento e poi del Consiglio Ue.
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