Rivoluzione verde a scuola: addio piatti di plastica nelle mense
Bocciata la plastica nelle mense delle scuole italiane. È un giudizio senza sconti quello che arriva all’inizio dell’anno scolastico dalle tante città che hanno deciso di cambiare registro in tema di ristorazione... - da La Repubblica del 10.10.2013
10 October, 2013
Guido Andruetto
Bocciata la plastica nelle mense delle scuole italiane. È un giudizio senza sconti quello che arriva all’inizio dell’anno scolastico dalle tante città che hanno deciso di cambiare registro in tema di ristorazione, puntando su nuovi materiali più ecologici per i servizi di refezione. Una “rivoluzione verde” che ha avuto come apripista le esperienze pilota di Roma, Bologna e Firenze, dove nelle mense i piatti di plastica monouso sono ormai aboliti in favore di stoviglie lavabili e riutilizzabili in ceramica o policarbonato, e che adesso va estendendosi ad altri importanti Comuni come Torino. Qui l’amministrazione comunale si sta impegnando a ridurre in modo sensibile l’impatto ambientale di un servizio mensa che garantisce 50 mila pasti giornalieri fra asili nido, scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, e che ad oggi comporta ancora l’utilizzo di 65 mila piatti di plastica al giorno. Un numero che verrà azzerato dal prossimo dicembre, quando sotto la Mole si passerà alle stoviglie pluriuso in tutte le scuole. Stessa tendenza anche per i Comuni della Sicilia, dove proprio due giorni fa all’Assemblea regionale è stato presentato un disegno di legge che mette al bando piatti, posate e bicchieri non biodegradabili nelle mense pubbliche. In effetti visti i numeri che fotografano
il servizio di ristorazione scolastica a livello nazionale — 2 milioni di pasti serviti giornalmente — la soluzione più rispettosa per l’ambiente non può che essere il passaggio a materiali alternativi come quelli lavabili oppure compostabili e biodegradabili, dal policarbonato alla ceramica, fino al mater-bi e alla melamina.
In un paese come l’Italia dove ogni anno si consumano quasi 115 mila tonnellate di stoviglie di plastica, la svolta ecologica in atto nelle mense può innescare un circuito virtuoso. «Anche così facciamo educazione ambientale — commenta l’assessore alla scuola del comune di Napoli, Annamaria Palmieri — coinvolgendo i bambini e le loro famiglie in una gestione ecosostenibile del servizio mensa. Parliamo di 44 mila pasti ed 88 mila piatti al giorno, di cui un 50 per cento sono biodegradabili e l’altro 50 riutilizzabili. Chiediamo ai bambini di riportarli a casa e di lavarli, e questo oltre ad aiutare l’ambiente rafforza anche i nostri programmi educativi».
In un quadro in cui tutte le grandi città sembrano procedere nella stessa direzione seppure a diverse velocità, l’anomalia italiana è Milano. A fronte di un utilizzo
giornaliero di 160 mila piatti, la società che gestisce le mense scolastiche non ha abolito la plastica. «Una scelta dettata dai costi — spiega Aldo Palaoro, responsabile
comunicazione di Milano Ristorazione — se introducessimo piatti di ceramica o altri materiali più ecologici dovremmo affrontare un investimento che
comporterebbe un aumento delle rette». Eppure in un’altra grande città la sfida è stata vinta. Dal 2007 a Roma sono stati introdotti nelle mense piatti di ceramica,
posate in acciaio e bicchieri di vetro, oltre alle stoviglie compostabili destinate alle scuole dove non è possibile effettuare il lavaggio.