Bioetanolo da soli scarti agricoli: la nuova generazione dei biocarburanti nasce in provincia di Vercelli
Inaugurato a Crescentino (VC) il primo impianto al mondo per la produzione di biocarburanti di II generazione. La bioraffineria di Beta Renewables produrrà a regime 75 milioni di litri annui di bioetanolo sfruttando prodotti agricoli residuali disponibili in un raggio di 70 km dallo stabilimento. Guido Ghisolfi: “Aperta la strada ad una rivoluzione verde nel settore della chimica"
10 October, 2013
È stata inaugurata sulle ceneri dell'ex fonderia Teksid la bioraffineria di Crescentino (VC), il primo impianto al mondo per la produzione di bioetanolo da biomasse non alimentari, di proprietà di Beta Renewables, joint venture tra Biochemtex, società di ingegneria del gruppo Mossi Ghisolfi, il fondo americano TPG (Texas Pacific Group) e il leader mondiale della bio-innovazione, la danese Novozymes. Alla cerimonia, oltre alle autorità locali, era presente il Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato.
L’impianto di Crescentino, frutto di un investimento da 150 milioni di euro, porta l’Italia a conquistare una posizione di avanguardia tecnologica a livello mondiale nel settore della chimica sostenibile. L’aspetto “rivoluzionario” della bioraffineria risiede nella piattaforma tecnologica impiegata per ottenere il bioetanolo. L’innovativa tecnologia PROESA (risultato di 5 anni di ricerca sviluppata nel Centro Ricerche di Rivalta Scrivia in provincia di Alessandria), combinata con gli enzimi prodotti da Novozymes, utilizza infatti gli zuccheri presenti nelle biomasse lignocellulosiche per ottenere alcol, carburanti e altri prodotti chimici, con minori emissioni di gas climalteranti e a costi competitivi rispetto alle fonti fossili. Inoltre, PROESA produce biocarburanti che assicurano una riduzione delle emissioni di gas serra vicina al 90% rispetto all’uso di combustibili di origine fossile, notevolmente superiore alla riduzione raggiunta dai biocarburanti di prima generazione.
L'innovativa bioraffinera darà lavoro ad un centinaio di addetti diretti e circa 200 indiretti e, a regime, avrà una capacità produttiva di 75 milioni di litri all’anno di bioetanolo di seconda generazione destinato al mercato europeo. Lo stabilimento è totalmente autosufficiente per quanto riguarda i consumi energetici (13 MW di energia elettrica prodotti utilizzando la lignina) e non produce reflui derivanti dalla produzione industriale, assicurando un riciclo dell’acqua pari al 100%.
“Gli investitori interessati al bioetanolo di nuova generazione spesso ci chiedono quando la tecnologia sarà pronta per la produzione su scala industriale -ha dichiarato Guido Ghisolfi, amministratore delegato di Beta Renewables-. PROESA consente ai nostri clienti di produrre biocarburante avanzato ad un costo competitivo rispetto ai biocarburanti convenzionali. Inoltre, la nostra offerta completa rende questi progetti bancabili e replicabili. Con il primo impianto al mondo a produzione industriale in funzione qui, a Crescentino, mi auguro fortemente di dare il via ad una nuova e promettente industria nel settore della chimica verde”.
La bioraffineria di Crescentino sorge su un territorio a forte vocazione agricola che permette di sfruttare un’ampia varietà di biomasse disponibili a basso costo in un raggio di 70 km dallo stabilimento: principalmente paglia di riso, di cui l’area è ricca, ma l’azienda sta sviluppando anche una filiera dedicata per avere disponibile la canna gentile (Arundo Donax), che può essere coltivata su terreni marginali, senza sottrarre spazio alla produzione agricola ad uso alimentare.
“Quello dei biocarburanti di seconda generazione rappresenta un mercato ad elevato potenziale economico e occupazionale, considerando il know how delle nostre imprese e le direttive emanate dalla Commissione Europea in materia -ha aggiunto Guido Ghisolfi-. Continueremo ad investire in ricerca perché crediamo che la chimica sostenibile rappresenti uno dei settori chiave per la ripresa economica del Paese. Stiamo facendo una serie di valutazioni preliminari su alcune aree in Italia che potrebbero rivelarsi strategiche per costruire nuovi impianti. Apriremo a Modugno, vicino a Bari, un nuovo Centro Ricerche e un impianto dimostrativo per produrre intermedi chimici a partire da lignina, un co-prodotto della produzione di etanolo. Parallelamente continueremo ad esportare la nostra tecnologia nel mondo attraverso accordi commerciali, perché la richiesta di biocarburanti di nuova generazione è in continua espansione”. I primi accordi per la costruzione di impianti analoghi sono stati da poco siglati in America Latina e Stati Uniti.
Carburante pulito dagli scarti del riso - da La Stampa del 10.10.2013
Biocarburanti, l’Italia è apripista della seconda generazione - da Il Corriere della Sera del 09.10.2013
E’ piemontese il 1° impianto per la produzione di biocarburanti di II generazione - da Rinnovabili.it del 09.10.2013