Ispra: aree verdi protette in aumento a Venezia, Roma in testa per parco veicolare
Il nuovo Rapporto dell'Ispra evidenzia un aumento delle aree verdi a Venezia, Messina e Cagliari che superano il 50%. Triste primato per la Capitale che nel 2012 aumenta il suo parco veicolare del 3%, principale sorgente di PM10 per Roma
11 October, 2013
Nella maggior parte delle città risultano ancora scarse le arre verdi pubbliche per la fruizione e il tempo libero, a eccezione di poche città tra cui Trento che mostra i valori più alti di verde pubblico. È quanto si legge nel IX Rapporto sulla qualità dell'ambiente urbano dell'Ispra presentato questa mattina a Roma e realizzato attraverso un'indagine su 6' città italiane. "Dal Rapporto di quest'anno tuttavia emergono alcune novità", ha detto Silvia Brini, curatrice e coordinatrice tecnico-scientifica del Rapporto. "Abbiamo approfondito le analisi delle aree verdi di gestione pubbliche presenti nei territori comunali perché avevamo notato in precedenza come la quantità di verde presente nelle città analizzate risultasse sempre molto bassa, intorno al 5% e comunque inferiore al 10%. Nel IX Rapporto invece abbiamo verificato che nei casi di Messina, Cagliari, Venezia più del 50% di superficie comunale è destinata ad aree verdi protette: in particolare Messina il 70%, Venezia il 72,7% e Cagliari il 51,1%. Si tratta di un dato mai emerso in precedenza: una superficie così ampia, tutelata, svolge il proprio servizio ecosistemico sia in termini di funzione del suolo che in termini di vegetazione. Altro elemento di interesse – ha aggiunto Brini - riguarda il parco veicolare che nelle città ha delle variazioni limitate. Nel caso dei principali capoluoghi di regione il parco veicolare diminuisce mentre nelle città più piccole continua ad aumentare. Tuttavia tra le 8 città principali emerge il dato romano: la Capitale aumenta il suo parco veicolare con un incremento nel 2012 pari al 3%. Il traffico veicolare – ha sottolineato - è responsabile dell'emissione di inquinanti di atmosfera e questo si vede quando si fanno le analisi delle emissioni di PM10 in area urbana, perché nella maggior parte dei casi nelle grandi città e quelle in cui non sono presenti insediamenti industriali la fonte principale di emissioni di PM10 è diventata il riscaldamento domestico e in particolare la combustione da biomasse. A Roma invece – ha concluso – è ancora il traffico veicolare la principale sorgente di PM10 perché copre circa il 56%".