Italiani più attenti consumano meno acqua
Secondo l'Ispra, diminuisce il consumo idrico nelle case italiane: in testa Monza. Ultimo posto invece per Messina che aumenta l'uso di acqua in casa
11 October, 2013
Diminuito di circa il 14,5% il consumo domestico di acqua rispetto al 2000: la città con la riduzione più significativa è Monza (- 48,4%), seguita da Parma (-34,5%) e Piacenza (-31,1%); Messina è quella che, al contrario, ha aumentato l’uso dell’acqua in casa (+17,5%). Il fenomeno è da attribuirsi alla maggior attenzione degli italiani, visto che solo 3 città (Reggio Calabria, Palermo e Messina) hanno adottato misure di razionalizzazione nell’erogazione. Questi i dati che emergono dal IX Rapporto sulla Qualità e l'Ambiente Urbano dell'Ispra, presentato oggi a Roma. Per quanto riguarda le acque di balneazione invece, l'Ispra ricorda che secondo l'attuale direttiva europea 2006/7/CE sulla gestione della qualità delle acque di balneazione, sono necessari 4 anni di monitoraggio per classificare un’acqua di balneazione. L’Italia ha applicato la nuova direttiva a partire dalla stagione balneare 2010, pertanto si trova in un periodo transitorio che prevede una valutazione basata su criteri di conformità non potendo realizzare ancora una classificazione definitiva. I primi dati, afferma l'Ispra, fanno bene sperare: i monitoraggi hanno evidenziato che nel 2012, su un totale di 47 province, 32 sono risultate conformi (acque costiere e interne), quando nel 2011 erano solo 24. Problematica la presenza della "Ostreopsis ovata" che, in fase di fioritura, può avere effetti tossici sull’ambiente marino, rappresentando una criticità per la fruizione dell’acqua di balneazione. Nel 2011 è stata riscontrata almeno una volta nelle acque costiere di 22 province su 30 e i valori limite sono stati superati in 13 province.
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