Rifiuti, Parlati (Legambiente): "Roma rischia l'emergenza. Ci vuole coraggio per cambiare"
La raccolta differenziata "sbagliata", la mancata comunicazione ai cittadini, la "follia" dei rifiuti fuori regione: questa, secondo il Presidente di Legambiente Lazio Lorenzo Parlati, la ricetta che porterà Roma all'emergenza rifiuti
11 October, 2013
"Quello che è accaduto ai rifiuti del Colari, fermati a Brescia per dei controlli, è solo la punta dell'iceberg di un sistema dei rifiuti che mal funziona". Questo in estrema sintesi il pensiero di Lorenzo Parlati, Presidente di Legambiente Lazio che in un'intervista telefonica ci ha raccontato i dubbi che suscita la gestione dei rifiuti romani da parte di privati e Comune di Roma. "Quella del Colari di mandare i rifiuti in Lombardia è stata una scelta autonoma, si tratta di una convenzione tra privati. Tuttavia, ciò non toglie che tutta questa situazione ha dell'assurdo".
Malagrotta, la discarica più grande d'Europa di proprietà di Manlio Cerroni, ha chiuso e dal 1 ottobre i rifiuti romani sono diretti al Nord, in Emilia e Piemonte, mentre i rifiuti del Colari sono appunto stati trasferiti in Lombardia, a Montichiari, dove però saranno bloccati per almeno 30 giorni in attesa di analisi alla parte "secca" per la quale sono state riscontrate delle difformità sospette fra i codici Cer (una sorta di carta d'identità dell'immondizia) e il materiale trasportato da 2 dei 4 camion.
"Malagrotta andava chiusa, senza dubbio, tutti hanno visto i disastri che ha fatto nella Valle Galeria una discarica che è stata gestita in maniera irresponsabile e superficiale, ma bisognava prepararsi adeguatamente: adesso che il 'buco' è stato chiuso, un solo piccolo errore può portare all'emergenza. Mandare i rifiuti fuori dalla Regione - dice Parlati - è sintomo di incapacità nella gestione, è una cosa folle. Tale soluzione, in teoria, non dovrebbe durare tanto, la gara è di 3 mesi, ma proroghe e dilatazioni sono dietro l'angolo. Roma al momento non ha una soluzione, per ora non ha risolto nulla. Anche il metodo usato per trovare i siti per nuove e temporanee discariche fa acqua da tutte le parti perché l'identificazione viene fatta ancor prima degli studi adeguati. Per adesso Falcognana risulta essere il sito più idoneo poiché vi è già una discarica: ma come si fa a spiegare ai cittadini che si ritroveranno ad avere cumuli di immondizia sotto casa? É ovvio che la soluzione non sono le discariche".
Per risolvere la situazione bisognerebbe pensare ad un sistema che punti alla raccolta porta a porta per arrivare poi ai "rifiuti zero". "E invece - sottolinea Parlati - a Roma sta partendo in altri 5 municipi un tipo di raccolta differenziata che è risultata inefficace nei 3 municipi in cui è già stata inserita. La nuova Amministrazione capitolina deve mettervi mano pesantemente, istituire una nuova raccolta differenziata, puntare al monitoraggio continuo, cosa che per esempio fanno i Circoli di Legambiente sparsi sul territorio romano. L'Ama - ricorda Parlati - parla di una percentuale di raccolta differenziata a Roma al 30%: permettetemi di dire che finché questi dati non saranno validati io avrò un grande dubbio in merito! Non è impossibile immaginare una Roma 'riciclona': serve solo un tipo di raccolta differenziata adeguato e ben gestito, che coinvolga in prima persona i cittadini romani. Con Legambiente abbiamo premiato 1.300 comuni ricicloni, molti di essi hanno raggiunto il 65% di raccolta differenziata. E non stiamo parlando di piccolissimi comuni, tra di essi c'è anche Ciampino, a due passi da Roma".
Legambiente intanto continua a chiedere un tavolo di incontro tra tutti i soggetti e le parti sociali che si occupano di differenziata e rifiuti: Comune di Roma, Ama, Municipi ma anche cittadini e associazioni che da anni trattano questi temi. "Questa è l'unica strada per riuscire in una gestione partecipata e funzionale. Fino ad oggi sono mancati soprattutto la comunicazione e il coinvolgimento dei cittadini. E da parte dell'amministrazione ci vogliono coraggio e competenza".
Senza dimenticare, come ci ha ricordato Parlati, che i romani nel 2013 pagheranno 719 milioni di euro per la tariffa rifiuti: "Altre città con tutti questi soldi - conclude Parlati - sarebbero state in grado di fare grandi cose per la raccolta differenziata".
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