Furti di biciclette, l'indagine di FIAB
FIAB: "Il furto delle biciclette è al secondo posto tra i limiti alla diffusione della mobilità ciclistica nel nostro Paese. Mancano dati nazionali sul furto delle bici ma anche protocolli e linee guida a beneficio delle amministrazioni che volessero adottare iniziative concrete per fronteggiare il fenomeno"
14 October, 2013
Un questionario allegato all’ultimo numero di “BC”, la rivista della FIAB che tira 22.500 copie, è stato diffuso per sapere dagli italiani quanti sono i furti di biciclette subìti nel 2012 e quanti quelli denunciati. Parallelamente, lettere sono state inviate ai prefetti di tutti i capoluoghi di provincia per sapere quanti furti sono stati denunciati nella loro città nel corso dello scorso anno e ai sindaci di tutti i capoluoghi di provincia per sapere se e quali misure sono state eventualmente adottate per contrastare il fenomeno dei furti delle biciclette.
La FIAB ha deciso di complicare la vita ai ladri di biciclette. Troppi i comportamenti sbagliati dei proprietari di bici che spesso legano distrattamente il loro mezzo con catenacci economici e scadenti, oppure assicurano solo la ruota ad una rastrelliera senza ancorare anche il telaio.
Troppo poche le iniziative dei Comuni che non si sono quasi mai preoccupati di attrezzare luoghi sicuri per la sosta delle biciclette nei punti vitali della città o che non hanno ancora adeguato i regolamenti edilizi per obbligare i condomini a mettere a disposizione spazi comuni per il deposito delle biciclette al riparo da maleintenzionati. (Sullo stesso argomento, vi invitiamo a leggere gli articoli di Eco dalle Città sul caso del condominio ciclofobo di Torino).
Paolo Fabbri, vicepresidente della FIAB e ideatore della campagna nazionale di contrasto al furto delle bici dichiara: “La bici è in crescita in Italia: aumentano le vendite delle biciclette rispetto a quelle delle auto, aumentano i ciclisti in circolazione, aumenta l'immagine della bicicletta
sempre più usata nelle pubblicità”.
“Ma aumentano anche i furti, una vera piaga sociale. Dopo la paura del traffico - continua Paolo Fabbri - il furto delle biciclette è al secondo posto tra i limiti alla diffusione della mobilità ciclistica nel nostro Paese. Purtroppo mancano dati nazionali sul furto delle bici ma anche protocolli e linee guida a beneficio delle amministrazioni che volessero adottare iniziative concrete per fronteggiare il fenomeno. Per questa
ragione la FIAB ha lanciato, già da alcuni mesi, la prima indagine nazionale che vede coinvolti i ciclisti attraverso le associazioni FIAB, le prefetture e le amministrazioni comunali.
Tutti i dati verranno presentati a Milano in un convegno che si svolgerà il 21 novembre (il 24 novembre del 1948, 65 anni fa, la “prima” di “Ladri di Biciclette”) e che metterà a confronto tecnici e amministratori comunali”. “I risultati del convegno, in forma di linee guida, saranno pubblicati in un quaderno tecnico FIAB, della collana Centro Studi Gallimbeni che contiamo di pubblicare l’anno prossimo” – conclude il vice presidente FIAB. La campagna FIAB contro il furto è sostenuta da LIBERA e da ANCMA (Associazione Nazionale Cicli Motocicli Accessori di Confindustria).
Documenti e materiali sono liberamente scaricabili dal sito
www.fiab-onlus.it