Vanchiglia: la confessione del locale La Vetreria: "Carta, plastica e umido li buttiamo insieme"
Con ottobre è partita la campagna Vanchiglia Ricicla, promossa da Eco dalle Città e dalle Sentinelle dei Rifiuti per monitorare e informare i cittadini sulla raccolta dei rifiuti in quartiere. Abbiamo chiesto ad alcuni gestori di locali di raccontarci la loro esperienza: si separa il vetro, ma il resto finisce nell'indifferenziato
16 October, 2013
In occasione della campagna Vanchiglia Ricicla, lanciata da Eco dalle Città e dalle Sentinelle dei Rifiuti nel mese di ottobre per sensibilizzare i residenti e i commercianti del quartiere su una corretta raccolta differenziata, abbiamo chiesto l'opinione di alcuni gestori di locali, per capire se e come differenzino i rifiuti prodotti.
Intanto, le Sentinelle, che andranno avanti con l'azione di osservazione e coinvolgimento del quartiere fino a dicembre, hanno già effettuato un trash mob e alcuni monitoraggi tra le vie del borgo. Al debutto della campagna, il 4 ottobre, era stato analizzato in piazza Santa Giulia un cassonetto dell'indifferenziato da 1100 litri di capienza, pieno per metà. Risultato? I nove decimi dei rifiuti potevano essere differenziati, e in particolare sono stati rinvenuti numerosi bicchieri da cocktail in plastica, che hanno fatto supporre alle Sentinelle potessero provenire dal locale Santa Giulia, che si trova proprio in piazza.
Eco dalle Città ha raccolto l'esperienza dei gestori del locale sulla differenziazione dei rifiuti. «Proviamo a fare quello che riusciamo, nella zona della piazza i bidoni sono lontani, a 50-100 metri e solo per indifferenziato e vetro; ci abbiamo impiegato un anno a farci dare due bidoni per il vetro solo per il nostro locale, che tiriamo fuori quando apriamo e poi lasciamo in strada per lo svuotamento. Ce n'erano due soli, e in piazza ci sono più locali. Per la carta il bidone più vicino forse è in corso Regina, ma sarebbe complicato per noi andare lì con tutti i cartoni che abbiamo; li accumuliamo e li lasciamo il sabato al mercato, ci arrangiamo a modo nostro, abbiamo fatto un accordo con la cooperativa che pulisce l'area. Col vetro riusciamo abbastanza a cavarcela, ora che ci han dato i contenitori, anche se vengono svuotati a intervalli irregolari. Per la plastica, noi usiamo i bicchieri da cocktail, ed è complicato, perché i clienti li buttano dove vogliono. Umido non ne produciamo molto, ma lo buttiamo come indiffferenziato. Vediamo comunque che non c'è molta attenzione da parte dei clienti: alla chiusura raccogliamo i rifiuti intorno al locale, e c'è di tutto abbandonato a terra, ma non possiamo metterci a fare la differenziata alle 3 di notte».
Non sempre però, anche se i bidoni sono vicini, la differenziata vene fatta correttamente. Nel corso di una perlustrazione delle Sentinelle in corso Regina, di fronte al locale di nuova apertura La Vetreria, ad esempio, sono stati rinvenuti nel cassonetto dell'indifferenziato molti resti di cibo che sarebbero potuti essere conferiti nell'organico, così come un certo numero di piatti in polpa di cellulosa, più costosi di quelli in plastica perché biodegradabili. Anche in questo caso Eco dalle Città ha chiesto ai gestori del locale qual è la loro esperienza con la raccolta differenziata. «Differenziamo il vetro, ma per il resto siamo in difficoltà; il locale è grosso ed è difficile per noi, siamo in pochi e abbiamo aperto solo da un mese, ma abbiamo in previsione di mettere dei bidoni per differenziare anche nel locale. Carta, plastica – ma ne produciamo poca – e umido li buttiamo insieme, senza differenziare. Su strada ci sono dei cassonetti vicini per carta, plastica, umido e vetro. I clienti ci portano il vetro, e spesso ci chiedono se si può differenziare altro; notiamo una certa sensibilità, e ci stiamo attrezzando perché è giusto differenziare, contiamo nel giro di qualche mese di mettere dei bidoni all'interno del locale».
È bene però ricordare che, anche se richiede un minimo di impegno e talvolta può essere necessario camminare qualche isolato per trovare i bidoni, fare la raccolta differenziata è un obbligo, oltre che una convenienza, e non solo per l'ambiente e quindi per la salute pubblica, ma anche per il portafoglio. Più si evitano sprechi e si conferisce correttamente, meno si spende tutti, ancor più che il Comune sta valutando di introdurre sconti per la tassa sui rifiuti ai quartieri più virtuosi.