Diffida Aia Ilva. Il Ministero dell'Ambiente a Peacelink:
I documenti relativi all'ispezione di Ispra e Arpa all'Ilva del 10 e 11 settembre scorsi "sono visionabili da giorni sul sito del Ministero dell'Ambiente". Così l'ufficio stampa del dicastero replica all'associazione Peacelink, "che denuncia erroneamente la non trasparenza da parte del Ministero dell'Ambiente" sulla relazione ispettiva di Ispra e Arpa all'Ilva | Il documento
23 October, 2013
Il ministero dell'Ambiente ha diffidato l'Ilva di Taranto per aver violato le prescrizioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) nell'ultimo controllo del settembre scorso. Altro che mancata trasparenza. Per accedere ai documenti, spiega l'ufficio stampa del ministero, "basta andare nella parte del sito riservata all'Aia dove è consultabile un apposito link dedicato all'Ilva di Taranto che contiene circa 1.500 documenti relativi allo stabilimento, fra cui la diffida del ministero alla società siderurgica e il testo del rapporto".
Eppure come spiega wwww.inchiostroverde.it la prima testata giornalistica on line a pubblicare la nuova diffida del ministero dell’Ambiente nei confronti dell’Ilva, la ricerca sul sito si è rivelata molto difficile.
In particolare, la diffida riguarda oris replica watches "l'inosservanza delle prescrizioni autorizzative in relazione al terzo trimestre di attuazione del decreto di riesame Aia del 26 ottobre 2012". La diffida è firmata dal direttore generale Mariano Grillo ed è legata all'ispezione Ispra-Arpa del 10 e 11 settembre scorsi.
La relazione Ispra, d'intesa con Arpa Puglia e fatta propria dal ministero dell'Ambiente, è stata inviata anche alla Procura della Repubblica di Taranto.
La diffida riguarda quattro punti. Il primo è che l'Ilva, non oltre 30 giorni dalla ricezione della diffida, dovrà trasmettere all'autorità competente, per l'approvazione, il ''progetto esecutivo, corredato dal crono programma, degli interventi di pavimentazione impermeabile e di regimazione delle acque dell'area Irf (impianti di recupero del materiale ferroso, ndr), inclusa l'area prospiciente la zona di carico dell'impianto Irf e l'area di stoccaggio del rifiuto prodotto".
All'azienda si chiede di adottare, con gli stessi tempi, "idonee procedure, relative a pratiche operative e gestionali finalizzate a minimizzare le emissioni polvirulente dalla zona di caricamento Irf, come indicato nelle 'prescrizioni di carattere generale' per le emissioni in aria", nonchè di trasmettere ''un progetto per l'adozione di interventi strutturali di contenimento della polverosità nell'area Irf".
All'Ilva inoltre viene chiesto di garantire la "gestione delle paiole (grandi tazze in cui viene versato lo scarto delle acciaierie, ndr) bloccate solo nelle aree di impianto specificatamente destinate a tale finalità", e la "gestione del Cer 100202 (scorie deferrizzate in uscita dall'impianto di separazione Irf, ndr) esclusivamente in aree attrezzate per deposito rifiuti e rispondenti alle norme tecniche per la gestione medesima''.
Sono 11 le violazioni dell'Autorizzazione integrata ambientale (Aia) accertate dai tecnici dell'Ispra e dell'Arpa Puglia nei confronti dell'Ilva al termine del'ultimo sopralluogo trimestrale eseguito il 10 e 11 settembre scorsi. Le violazioni sono indicate nella relazione redatta dagli ispettori Ispra Alfredo Pini, Fabio Ferranti e Francesco Andreotti, parte integrante della diffida inviata dal Ministero, la terza dall'avvio dei controlli.
Gli ispettori hanno riscontrato, tra le violazioni piu' significative, il "superamento del valore di 25 grammi per tonnellata di coke nell'emissione di particolato con il flusso di vapore acqueo in uscita" da quattro torri di spegnimento asservite ad altrettante batterie delle cokerie, nonché il persistere del fenomeno di 'slopping', la fumata rossa con alto contenuto di polveri che in più occasioni è fuoriuscita dalle ciminiere dello stabilimento siderurgico, riversandosi sulla città.
Tra le altre violazioni, il "perdurare del mancato adeguamento entro il 27 gennaio 2013 dei sistemi di movimentazione dei materiali trasportati via nave, tramite l'utilizzo di sistemi di scarico automatico o scaricatori continui coperti", nonché il mancato rispetto dei tempi per la chiusura dei nastri trasportatori (non è stato ancora trasmesso il progetto esecutivo con il cronoprogramma degli interventi) e per la chiusura degli edifici nelle aree in cui si gestiscono materiali polverosi.
Rassegna Stampa:
Ilva: ministero Ambiente a Peacelink, documenti sono online - Ansa.it del 24 ottobre 2013
Ilva: Peacelink, ministero sia trasparente su violazioni Aia - Ansa.it del 24 ottobre 2013
Ilva: Ministero Ambiente diffida azienda per violazione Aia - Ansa del 24 ottobre.it
L’Ilva, l’Aia e i “pescatori” di diffide – Il documento era ben nascosto nel sito del ministero dell’Ambiente - www.inchiostroverde.it del 24 ottobre 2013 articolo di Alessandra Congedo