Rifiuti Campania intervista a Buonomo (Legambiente): «Bassolino assolto, ma responsabilità politiche gravi»
Intervista al presidente di Legambiente Campania, Michele Buonomo, sulla recente assoluzione di Antonio Bassolino nel processo Impregilo. Secondo l'ambientalista, le responsabilità istituzionali sono gravi, al di là della sentenza del tribunale. E sulla Terra dei Fuochi si è perso troppo tempo prezioso
06 November, 2013
«Saranno anche stati assolti, ma per noi la responsabilità politica e istituzionale rimane, ed è molto grave». Questo il commento di Michele Buonomo, presidente di Legambiente Campania, a proposito della recente assoluzione di Antonio Bassolino (ex governatore campano) e di altri 27 imputati nel processo per la crisi dei rifiuti napoletani, che Eco dalle Città ha raggiunto telefonicamente.
«Al di là della questione legata alla mera trasgressione della legge, che i giudici hanno escluso, c'è stato per lo meno un grave deficit di pianificazione, una responsabilità politico-istituzionale che resta, a prescindere dalle sentenze dei tribunali – aggiunge l'ambientalista – Una responsabilità che, tra l'altro, i cittadini hanno riconosciuto, a giudicare dall'espressione delle urne».
Il giudizio politico, dunque, rimane, ed è molto duro. E importa fino a un certo punto, almeno secondo il presidente di Legambiente Campania, che alla fine questa vicenda rischi di rimanere senza responsabili, almeno per quanto riguarda gli aspetti strettamente giudiziari. «È vero, c'è il rischio che una vicenda tanto grave rimanga alla fine senza un colpevole, ma non è mai stato questo ciò che noi andavamo cercando. La questione andava affrontata prima in termini politici, che nelle aule di tribunale».
E ce n'è un'altra, di vicenda legata alla “malagestione” dei rifiuti campani, che dopo anni di oblio è salita alla onori della cronaca nelle ultime settimane. Il dramma (non?) tutto campano della Terra dei Fuochi, che trasmissioni televisive, mobilitazioni di piazza e interrogazioni parlamentari hanno portato alla ribalta proprio in questi giorni. Tardivamente, secondo Buonomo. «Legambiente ha parlato per la prima volta di roghi tossici almeno 20 anni fa e ha usato per la prima volta l'espressione “Terra dei fuochi” nel lontano 1994. Da allora la presa di coscienza è stata molto lenta, troppo lenta. Ed è arrivata solo quando alla crisi ambientale si è affiancata una drammatica crisi sanitaria. Quante vite sarebbero state risparmiate se si fosse agito più tempestivamente?».
Adesso, comunque, non c'è più tempo da perdere. Ed è fondamentale evitare le possibili strumentalizzazioni. «Va ribadito che esiste una parte, e solo una parte, delle province di Napoli e Caserta che hanno subito un vero e proprio ecocidio e dove devono partire immediatamente processi attenti e rigorosi di bonifica – conclude Buonomo – Le strumentalizzazioni sono sempre possibili e vanno stigmatizzate, ma è fondamentale che ci sia finalmente attenzione sulla vicenda». Meglio tardi che mai? «Noi avremmo preferito “meglio prima”...».