Incentivi alle rinnovabili, modifiche nel ddl collegato alla Legge Stabilità?
Il provvedimento allo studio del Governo contiene una rimodulazione del sistema di incentivi per le fonti rinnovabili: secondo il nuovo schema, l'agevolazione sarà di minore entità ma di più lunga durata, permettendo allo Stato un risparmio di 3 miliardi l'anno
12 November, 2013
Il sistema di incentivi statali alle energie rinnovabili potrebbe presto subire delle variazioni. Il ddl collegato alla Legge di Stabilità allo studio del Governo infatti, contiene una misura che prevede un calo degli aiuti di stato, che sarebbero però dilazionati in un arco temporale maggiore rispetto a quello attuale. Si tratta di un un meccanismo che era già stato proposto per il mai approvato Decreto Fare bis: più nel dettaglio, la durata degli incentivi si allungherebbe fino a 7 anni, ma l'importo del sussidio sarebbe inferiore.
Al responsabile dell'impianto, comunque, resterebbe la possibilità di scegliere quale schema di incentivi adottare, questo nuovo o quello antecedente alla modifica. La scelta, va da sé, non sarebbe però del tutto indolore: chi dovesse optare per il “vecchio” regime (incentivi più alti per un periodo più breve), infatti, perderebbe il diritto di cumulare il beneficio con altre forme di agevolazione, che resterebbe invece appannaggio di chi si “converte” al nuovo sistema di incentivi.
L’obiettivo della misura consiste nel tagliare la spesa pubblica annua legata al sostegno alle rinnovabili, senza però operare tagli retroattivi sugli incentivi, come tra l'altro ha recentemente richiesto l'Unione Europea nelle sue linee guida in tema di aiuti statali all'energia pulita. Attualmente, secondo le ultime stime del ministero dello Sviluppo Economico, il peso in bolletta dei sussidi alle fonti rinnovabili ammonta a circa 12 miliardi di euro l’anno. Spalmandoli su un arco temporale più lungo si potrebbero risparmiare all'incirca 3 miliardi l’anno, che il governo non esclude di reimpiegare comunque in altre forme di incentivazione per le stesse rinnovabili, come l’emissione di specifiche obbligazioni destinate a chi realizza nuovi impianti.