World Energy Outlook 2013: le rinnovabili cresceranno, ma anche le emissioni
Secondo il report annuale della International Energy Agency, le fonti rinnovabili dovrebbero arrivare a coprire il 40% del fabbisogno energetico mondiale nel 2035, ma le emissioni di gas serra legate all'energia sono destinate a crescere di almeno il 20% nello stesso periodo
14 November, 2013
Nonostante le nuove tecnologie estrattive e l'aumento della produzione in alcuni Paesi, per lo più americani, il mondo non attraverserà un nuovo periodo di abbondanza di petrolio. Lo sostiene l'International Energy Agency (IEA) nell'edizione 2013 del World Energy Outlook (WEO- 2013) (vedi sommario in allegato, il testo integrale è acquistabile qui). Il rapporto annuale, pubblicato oggi a Londra, prevede un aumento di un terzo della domanda energetica globale entro il 2035, soprattutto in virtù delle aumentate richieste dei Paesi asiatici.
Nello scenario ipotizzato dall'Agenzia, le fonti di energia rinnovabile dovrebbero arrivare a soddisfare circa il 40% del nuovo fabbisogno. Perché questo di verifichi, sottolinea però il World Energy Outlook 2013, occorre un sistema accuratamente progettato di incentivi statali per le rinnovabili. Per sostenere il previsto livello di distribuzione, in particolare, i sussidi statali, che nel 2012 ammontavano complessivamente a 101 miliardi di dollari, dovrebbero arrivare a quota 220 miliardi nel 2035.
Nonostante la prevista crescita delle energie “pulite”, comunque, si prevede, per le emissioni di anidride carbonica legate all'energia, un aumento del 20% entro il 2035, cosa che potrebbe contribuire a innalzare la temperatura media globale di 3,6 ° C, molto al di sopra dell'obiettivo internazionale di non superare i 2 gradi Centigradi in più rispetto ai valori attuali. Il problema, infatti, è che, nonostante l'incremento delle fonti rinnovabili, nel 2035 i combustibili le fossili copriranno ancora il 76% della domanda totale di energia (era l'82% del 2011) e, in particolare, il 57% di quella elettrica (contro il 68% del 2011).
«Grandi cambiamenti stanno emergendo nel mondo dell'energia, in tema di variazioni della domanda, sforzi di decarbonizzazione e scoperte tecnologiche - ha detto il direttore esecutivo dell'IEA, Maria van der Hoeven - Abbiamo gli strumenti per affrontare tale cambiamento profondo del mercato».
Secondo il WWF, il WEO-2013 «sottolinea ancora una volta l'importanza di muoversi verso le energie rinnovabili per evitare future emissioni di gas serra che potrebbero rendere la situazione planetaria molto difficile». Il commento dell'associazione ambientalista è giunto a margine della Conferenza Onu sul clima in corso a Varsavia (COP 19), cui il WWF chiede di «dare un segnale forte per una politica a favore di energie rinnovabili che arrivino al 25% e un raddoppio dell'efficienza energetica mondiale entro il 2020 per combattere i cambiamenti climatici».
Oltre a investire a sostegno delle rinnovabili, secondo il Panda occorre prima di tutto abolire o almeno ridurre le sovvenzioni ai combustibili fossili. «Non si può avere la botte piena e la moglie ubriaca, e la Aie è troppo ottimista circa le nuove fonti di energia come lo shale gas – commenta Mariagrazia Midulla, responsabile Clima del Wwf Italia - Abbiamo bisogno di lasciare più di due terzi di tutti i combustibili fossili esistenti nel sottosuolo per avere buone possibilità di evitare che il riscaldamento globale arrivi a livelli pericolosi».