Di notte con AMSA: come lavorano gli "Ispettori dei rifiuti" a Milano / VIDEO
Sveglia alle 4.30 per seguire gli Accertatori AMSA, quelli che girano a controllare la corretta raccolta differenziata nei cassonetti e fanno le multe ai condominii. Una trentina di addetti, che girano in coppia e con la pila. Devono passare prestissimo, prima dell'arrivo dei mezzi di raccolta. E' il controllo che solo a Milano porta a più di 50.000 multe all'anno
15 November, 2013
Ad iniziare la giornata a Milano alle 4.30 del mattino, prima ancora degli addetti AMSA, s'incontra un altro "popolo della notte", questo davvero invisibile. E' quello degli addetti rifiuti delle decine di migliaia di case milanesi. Molti sono extra-comunitari, gestiti dalla cooperative, e hanno il compito di curare le nostre pattumiere, cambiare i sacchi, trasportare in strada i cassonetti (vetro, carta, umido), i sacchi gialli della plastica e quelli trasparenti dell'indifferenziato, prima che passino gli automezzi AMSA di raccolta. Un lavoro fanno sempre più loro e sempre meno i custodi condominiali.
Gianpaolo Tavaglione è l'accertatore AMSA che abbiamo seguito lo scorso mercoledì notte; da 27 anni in azienda, matricola n. 2 degli accertatori (il secondo della prima squadra creata da AMSA, di 8 addetti). Con lui Giovanni Pirola, Responsabile Produzione e Accertatori/Controllori, da 29 anni in AMSA, che si occupa del controllo di questo team.
Perchè sono due le squadre AMSA che fanno questo tipo di lavoro: gli Accertatori, una ventina, che controllano sia lo scorretto conferimento dei rifiuti, che l'eventuale esposizione anticipata, sanzionando anche l'uso sbagliato dei sacchi e la violazione del "decoro urbano", come il volantinaggio abusivo sulle auto; i Controllori, che sono invece una decina e verificano come siano passate le squadre AMSA a pulire: una sorta di controllo qualità.
Va da sé che gli Accertatori passano prima dei mezzi AMSA, per verificare all'ultimo cosa ci sia nei cassonetti, prima che vengano svuotati. I Controllori della qualità del lavoro, dopo.
Ci sono tre tipi le sanzioni: errato conferimento della differenziata, errato orario/tipologia di esposizione cassonetti, violazione del decoro urbano (volantinaggio abusivo, scarico rifiuti domestici in cestini stradali, posizione fioriere, deiezione cani). 50.000 i verbali emessi nel 2013 sino ad ottobre: 35.000 per la differenziata, 13.000 circa sulle modalità di conferimento, 2.000 circa sul decoro urbano. Entro l'anno si conta di arrivare a 60.000 e la sanzione è di 50 euro più spese di notifica ed arriva poi dalla Polizia Locale, seguendo la trafila di una normale multa stradale.
Come fanno gli accertatori ad individuare i "colpevoli"? Se il cassonetto non è direttamente collegabile ad un numero civico, si cercano tracce dell'indirizzo dalle buste o riviste cestinate nel bidone della carta. Poi la sanzione verrà spedita all'amministratore dello stabile, che ormai per regolamento deve comparire su targa in tutti gli edifici di Milano.
Di certo un lavoro non facile, visto che si fa in notturna e che prevede la collaborazione delle centinaia di addetti rifiuti degli stabili di Milano, che non sono quasi più vecchi portinai, italiani, ma i nuovi portinai stranieri o, ancora più spesso, le squadre di lavoratori delle cooperative. Quando noi dormiamo profondamente, loro hanno il compito di trasportare bidoni e sacchi in strada, correttamente, prima che passino gli automezzi. Un lavoro che in città va fatto prima delle 5.30, quando iniziano a passare le squadre AMSA, che raccolgono dalle 5.30 alle 8.00. Nelle zone periferiche, invece, gli automezzi AMSA passano nella fascia 8.00-12.00.
I signori Tavaglione e Pirola ci hanno fatto vedere anche come ci voglia un po' di buon senso. Ad esempio, non si può sanzionare un palazzo se si trova un solo rifiuto estraneo nel cassonetto, come una bottiglia nella carta, magari gettata lì nella notte dal ragazzo che torna dalla discoteca. Le "tracce del misfatto" devono essere di più e davvero inequivocabili. E, naturalmente, dev'essere sempre alto e prioritario il lavoro di sensibilizzazione e prevenzione.
di Stefano D'Adda