Milano: quanto è calato davvero il traffico negli ultimi anni?
Della riduzione del traffico a Milano si è sentito parlare spesso, ma dagli ultimi dati messi a disposizione dall’Agenzia della Mobilità – in fase di aggiornamento – il calo risulterebbe inferiore alle aspettative: -3,2% o -7% negli ultimi 4 anni, a seconda dell’indice. Meno che a Torino?
19 November, 2013
Che il traffico nelle città italiane sia calato sembrerebbe ormai un fatto assodato. Concordano, sulla tendenza, tutte le rilevazioni e le indagini pubblicate negli ultimi mesi da osservatori, agenzie e istituti di ricerca. Sono calati tutti gli spostamenti: quelli effettuati in auto meno degli altri, ma sono pur sempre diminuiti. Quantificare questa riduzione però non è così semplice.
Secondo l’indagine annuale Inrix Traffic Scorecard nel 2012 il traffico in Italia avrebbe registrato una diminuzione del 34% rispetto all’anno precedente. Un dato piuttosto alto se lo si confronta con quelli registrati da altri enti: per Autostrade per l'Italia la flessione del traffico – sulle autostrade ovviamente – nel 2012 oscilla fra il -2% e il -10% a seconda dei tratti: "L’andamento negativo del traffico autostradale, registrato nel corso del 2012, ha interessato tutti i tratti elementari della rete. Le flessioni più contenute si sono posizionate tra il -2% e il -4%, mentre la maggior parte dei segmenti autostradali ha fatto registrare un calo compreso tra -6% e -10%; su 67 tratti elementari (26,2%) la flessione ha superato il -10%".
Per l'istituto di ricerche Isfort, il calo degli spostamenti in auto tra 2010 e 2012 è stato stimato, in base ai sondaggi, attorno al 20%.
“Tra il 2010 e il 2012 si è registrato un calo di oltre il 20% degli spostamenti degli spostamenti in auto – ci aveva detto poche settimane fa il Direttore dell’Isfort Carlo Carminucci - (che non significa necessariamente il 20% in meno di auto circolanti) per la mobilità urbana, variazione tuttavia che scende al -11% se consideriamo le sole aree metropolitane. Poichè sono state adottate strategie di “car pooling” soprattutto nelle aree metropolitane (abbiamo fatto una domanda al riguardo) da parte dei cittadini è probabile che queste variazioni negative in termini di veicoli circolanti siano state anche maggiori”.
Meno 11% nelle aree urbane dunque, tra 2010 e 2012. Eppure Milano, città che più di tante altre ha messo in campo strategie per ridurre il traffico negli ultimi anni, dall’istituzione di Area C al potenziamento dei mezzi pubblici, allo sviluppo di diversi sistemi di car sharing, registra un calo decisamente inferiore alla media nazionale, e alle aspettative.
Secondo le ultime rilevazioni disponibili di Amat – che saranno aggiornate a breve – la riduzione del traffico tra 2010 e 2012 sarebbe del -6,5% considerando le misurazioni poste al confine comunale, e di appena – 2,7% prendendo in considerazione un secondo indice, che tiene conto anche di sezioni interne alla città, e che – secondo la stessa Agenzia – “rappresenta meglio l’insieme del traffico urbano”.
Sorprende particolarmente il confronto con Torino: secondo 5T, la società che gestisce gli apparati telematici della mobilità a Torino, negli ultimi quattro anniil traffico sarebbe calato del 10%. A Milano invece, nei quattro anni 2009-2012, la riduzione ammonterebbe al 7 o al 3,2%, a seconda dell’indice usato, come sopra. Possibile?
L’analisi dell’AMAT tuttavia è positiva, e i dati vengono interpretati come più che soddisfacenti, nella lettura data dall’agenzia: “Nei dieci anni 2003-2012 si osserva un primo biennio di traffico pressoché stazionario, seguito da una dinamica di decrescita costante che porta ad una riduzione complessiva di quasi 8 punti percentuali nell’insieme del periodo considerato".
"Tale dinamica è sicuramente significativa - scrive l'agenzia - e trova la propria spiegazione in un mix di ragioni, alcune delle quali esogene alle politiche del traffico adottate a Milano, quali le fluttuazioni macroeconomiche e l’andamento del costo del carburante. La riduzione del traffico urbano ben superiore a quanto registrato a livello regionale e sul sistema autostradale (NdR: il dato sulle autostrade in realtà varia molto da un tratto all’altro, come abbiamo visto prima, tra il -2 e il -10%; il dato del calo regionale invece non appare nella relazione e sarà integrato appena possibile) , sembra comunque indicare l’evidenza di un’efficacia specifica delle politiche adottate a Milano, ed è ben correlabile con i trend di diminuzione del tasso di motorizzazione e di aumento dei passeggeri del servizio di trasporto pubblico urbano".
"L’andamento dell’indice calcolato per l’insieme dei flussi di traffico della rete stradale urbana - conclude - evidenzia un andamento molto simile a quello dei dati di cordone comunale nei quattro anni 2008-2011, mentre nel 2012 il calo dei volumi di traffico interno alla città è molto più accentuato di quanto si registra nel traffico di scambio al confine comunale. Questo dato, seppur provvisorio riguardando solo i primi 9 mesi,(NdR: sarà presto aggiornato), è correlabile con le politiche di regolazione del traffico adottate e, in particolar modo, con l’introduzione di Area C. I modelli di traffico confermano infatti un effetto di Area C sull’intero traffico urbano stimabile in una riduzione circa del 3% delle percorrenze complessive sulla rete stradale di Milano”.
Esiste poi un ulteriore parametro per valutare il traffico cittadino, ossia l’indice di congestione: l’incremento percentuale del tempo di viaggio in auto tra l'ora normale di traffico e l’ora di punta. Ed è proprio il parametro preso in considerazione dall’Index TomTom, il sistema di navigazione satellitare. Secondo il database, Milano sarebbe passata da aprile 2011 ad aprile 2013 dal 31 al 25% di indice di congestione. Per avere un confronto, nello stesso periodo Torino è scesa dal 22% al 19%, e Roma dal 41 al 36%. (TomTomIndex2013Q2)
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