Montalbetti, DG Comieco: il Consorzio resta un sistema sussidiario al libero mercato
Intervista a Carlo Montalbetti, Direttore Generale di Comieco, Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli Imballaggi a base Cellulosica, sui risultati e le tendenze del comparto, alla luce dei dati generali dell'ultimo Rapporto ANCI-CONAI
21 November, 2013
E' uscito da poco il Rapporto ANCI-CONAI su raccolta differenziata e riciclo in Italia. Carta/cartone con 2.636.000 tonnellate nel 2012, una media di 49 kg pro/capite, rappresenta circa il 25% di tutta la RD effettuata in Italia. Come sta andando in generale la raccolta differenziata?
Il commento generale che si può fare, anche alla luce dei dati ANCI-CONAI, è che comunque la raccolta differenziata in Italia ha tenuto rispetto alla grave crisi economica che il nostro Paese sta attraversando. Gli ultimi dati di Federambiente hanno stimato un calo annuo generale dei consumi di circa il 5%. La RD nello stesso periodo è diminuita complessivamente del 2% circa, quindi ha tenuto. Perché possiamo dire che è diventata ormai una "consolidata abitudine" e abbiamo avuto incrementi percentuali anche dalle zone più difficili. Le stime sul 2013 danno più meno la stessa tenuta.
Nel comparto carta e cartone, quanto sfugge ancora in Italia alla raccolta differenziata?
Una recente ricerca della Fondazione Sviluppo Sostenibile stima in ancora 500.000 tonnellate il "giacimento" di carta e cartone, sottratto al flusso delle raccolta differenziata.
Anche ad Ecomondo, lei ha parlato del principio di prossimità verso cui deve tendere l’Italia.
L’Italia è il secondo Paese in Europa per volumi di raccolta differenziata, dimostrando la grande attenzione al reperimento della materia prima seconda. Ma dobbiamo ancora migliorare nella prossimità, ossia incentivare il riciclo della carta da macero in prossimità del luogo di raccolta. Il perimetro del riciclo di prossimità va poi definito anche a livello europeo. Al momento, nel nostro comparto, la distanza media che viene percorsa dal materiale, per viaggiare dal punto di raccolta al punto di riciclo, è di 18 km.
I Consorzi obbligatori come Comieco hanno in programma anche tanti progetti speciali, con cui premiano zone più virtuose o cercano di incentivare la RD dove le percentuali sono ancora basse. Qual è il bilancio delle operazioni Comieco di quest’anno?
Sicuramente il progetto più innovativo è stato Cartavince, che abbiamo fatto solo a Milano, dove molto probabilmente ripeteremo, come città pilota. Abbiamo voluto premiare la qualità della RD carta con 2/3 condominii vincitori per ognuna delle 9 zone di Milano: il premio in denaro ha costituito un fondo per questi condominii, da spendere sempre in ambito “ecologico”. Poi con le Cartoniadi, su scala regionale, siamo partiti dall’Abruzzo e cerchiamo di coprire tutta l'Italia. Abbiamo visto che questi progetti portano ad un aumento medio del 25% della raccolta differenziata.
Il comparto carta/cartone forse soffre più di altri la concorrenza del settore; i casi di conferimento del materiale a terzi e non al sistema dei Consorzi obbligatori. E’ un fenomeno che preoccupa?
E’ vero che c’è anche questa tendenza nel nostro settore, ma non bisogna mai dimenticare che Comieco nasce comunque per essere sussidiario al sistema della raccolta differenziata. Non rappresenta un obbligo, ma una possibilità da cogliere quando il mercato non offre condizioni migliori. In Italia, ad esempio, il mercato della carta da macero è storico, c’è da sempre: così ci sono supermercati che conferiscono ad operatori privati, lo stesso succede per le rese della stampa. E ci sono anche Comuni che hanno deciso di stare sul mercato, lasciando a Comieco solo gli imballaggi e destinando ad altri operatori il resto della carta. Comieco è servita soprattutto a fare partire il sistema. E’ come un’assicurazione generale, che c’è con i suoi contributi, ma poi il mercato della carta è libero.
Un ultima domanda Direttore: ma quante volte si può riciclare la carta?
Fino a sette volte, “come la vita dei gatti”. Oltre, si trasforma in poltiglia.