Ferrovie dimenticate: il disegno di legge della della Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.)
Con il supporto della Confederazione Mobilità Dolce (Co.Mo.Do.), inizierà l'iter alla Camera dei Deputati il disegno di legge sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio ferroviario italiano in abbandono, nella prospettiva della realizzazione di una rete di mobilità dolce
28 November, 2013
Martedì 26 novembre 2013 a Roma, è stato presentato il DDL promosso da Co.Mo.Do. finalizzato alla tutela e alla valorizzazione del patrimonio stradale e ferroviario in abbandono per la realizzazione di una rete di mobilità dolce. Sono già migliaia i chilometri di linee ferroviarie in abbandono che potrebbero avere una forte valenza ambientale e turistica, e con il Disegno di Legge "Norme per la realizzazione di una rete della mobilità dolce nonché per la tutela e la valorizzazione del patrimonio stradale e ferroviario in abbandono" si vuole mettere a frutto il prezioso contributo e l'esperienza in questo senso delle associazioni aderenti alla Confederazione.
Co.Mo.Do. si propone come tavolo permanente di confronto sul paesaggio culturale da fruire con la mobilità dolce, e come spazio di opportuna relazione e di possibile raccordo con le rappresentanze delle Regioni e degli Enti Locali per la valorizzazione della natura e dell'ambiente, in particolare sui temi degli spostamenti a piedi e in bicicletta, dell'uso di mezzi di trasporto a ridotto impatto ambientale, della tutela dei rotabili ferroviari storici per un auspicabile riutilizzo in chiave turistica delle ferrovie chiuse al traffico ordinario. La Confederazione è impegnata nell'istituzione di un osservatorio permanente sulla mobilità dolce, con il supporto di alcune tra le principali associazione ambientalistiche italiane tra le quali Legambiente, FIAB ,TCI, WWF, Italia Nostra, CAI, Ass. Italiana Greenway, Fondazione Turistiche e Museali, Utenti del Trasporto Pubblico/Assoutenti, Iubilantes, Ass Go Slow Social club, In Loco Motivi, Etnafreebike, UmbriaMobilità, nell'intento di realizzare le linee guida della rete nonché di promuovere presso l'opinione pubblica i vantaggi della mobilità dolce a tutela del paeaggio culturale italiano, e di fornire assistenza tecnica a Enti e ad altre Associazioni che condividano le stesse finalità.
Alla conferenza stampa sono intervenuti i deputati Luigi Famiglietti e Giovanna Sanna, primi firmatari della proposta (sottoscritta da altri 35 deputati appartanenti a diversi gruppi) il Presidente della VIII Commissione Ambiente della Camera Ermete Realacci, co-firmatario della proposta di legge, e il Presidente di Co.Mo.Do. Massimo Bottini. Per Co.Mo.Do. erano inoltre presenti il Presidente onorario Anna Donati, il Vicepresidente Umberto Rovaldi, il Consigliere Alessandra Bonfanti, e il Segretario Generale Debora Sanna.
La proposta di legge riprende un atto del Senato della scorsa legislatura, che ebbe come primo firmatario il Senatore Francesco Ferrante e ancora prima quello della allora Presidente della Commissione Lavori Pubblici senatrice Anna Donati (disegno di legge 1770) e raccoglie altresì i contributi provenienti da centinaia di associazioni regionali e comitati locali che aderiscono alla Giornata Nazionale delle Ferrovie Dimenticate. L'obiettivo è dunque la valorizzazione, grazie a progetti di mobilità dolce, delle ferrovie e del patrimonio infrastrutturale in disuso, al fine di riscoprire paesaggi e comprensori di incomparabile bellezza in tutte le regioni italiane, rivelandosi anche come valido intervento di prevenzione del dissesto idrogeologico attraverso un'azione di manutenzione del territorio.
Questi obiettivi saranno raggiunti attraverso l'operato di Co.Mo.Do., che sta implementando la realizzazione di una rete di mobilità dolce che promuova il turismo sostenibile e l'attività outdoor, mettendo in relazione attività turistiche, economiche, agricole e commerciali. Il Presidente di Co.Mo.Do. Massimo Bottini conferma che la Confederazione nei prossimi mesi lavorerà nella direzione del raggiungimento di un obiettivo già partito nel 2006 con il primo testo accolto dalla senatrice Anna Donati e impostato dal past president Albano Marcarini e dai soci fondatori di Co.Mo.Do., senza dimenticare che nel 2006 l'Italia ha recepito la Convenzione Europea del Paesaggio (Firenze 2000), secondo la quale i luoghi di vita della comunità sono tutti meritori di attenzione (non solo le eccellenze quindi). Perché è proprio e soprattutto durante il tempo trascorso per gli spostamenti che si può avere la possibilità di riflettere e di educarsi al paesaggio e alla cultura della mobilità, quella quotidiana, ma anche quella "sepolta" nelle storie dei viaggi sugli ex tracciati ferroviari. "La strada ferrata non è una strada qualsiasi - dice Massimo Bottini - ma il primo camminamento terrestre a costruirsi in modo del tutto artificiale ed in base ad una logica rigorosamente spaziale e da questo punto obbligato ma dinamico/attivo possiamo ripartire alla rigenerazione/comprensione del paesaggio sociale, ovverosia sostenibile e dolce come solo potrà fare in Italia Co.Mo.Do."
"Condivido in pieno l'obiettivo di dare impulso a una mobilità sostenibile - così Ermente Realacci - e proprio per rispondere a questa finalità, a inzio legislatura ho presentato due disegni di legge, il primo che va a promuovere l'uso della bicicletta come mezzo di trasporto quotidiano, riconoscendo la ciclabilità come soluzione a impatto zero per gli spostamenti in città, e il secondo relativo appunto al recupero del nostro patrimonio ferroviario abbandonato da integrarsi con un sistema di mobilità docle e di percorsi ciclopedonali. Spero che i testi di cui sono firmatario, analogamente al DDL Famiglietti - Giovanna Sanna possano cominciare ora il proprio iter in Parlamento."
E ancora la deputata Giovanna Sanna - "La nostra proposta si muove sul solco di quelle reti nazionali di mobilità dolce che già esistono in Spagna, Gran Bretagna e Stati Uniti. La futura rete nazionale italiana può vantare anche alcune esperienze pilota avviate su realtà locali, penso alla Sardegna con il progetto del Trenino Verde che ha recuperato tratte ferroviarie di grande interesse ambientale e turistico. Sono le esperienze locali che vanno messe in rete, diventando parte integrante di un sistema nazionale di mobilità dolce che comprenda ferrovie locali, strade bianche, antichi tratturi, cammini storici pedonali e ciclabili e vie storiche."
"È una legge - conclude l'onorevole Famiglietti - che ha già impegnato il Parlamento nelle passate legislature e che purtroppo non riesce mai a terminare il suo iter. È una proposta che indica con chiarezza una direzione e una politica: considerare il patrimonio ferroviario abbandonato come risorsa ambientale da valorizzare, e in via prioritaria anche per un ritorno al trasporto passeggeri e merci, e fare promozione territoriale turistica senza investire ingenti risorse ma solo curando e non dimenticando ciò che è stato ereditato dai nostri avi, e soprattutto dare un contributo nel contrastare l'abbandono delle zone appenniniche e montane."