Soldi dai rifuti per Milano. Paolo Hutter su Repubblica Milano del 1 dicembre 2013
"Sperperiamo ogni giorno molto del valore che sarebbe ricavabile dal riuso dal recupero e dal riciclo di una parte consistente dei nostri rifiuti e per lo stesso motivo facciamo spendere all'Amsa, quindi al Comune, quindi a noi stessi ingenti risorse per smaltire - nel senso di far fuori - tonnellate di cose e materiali che dovrebbero essere valorizzati nella raccolta differenziata.."
01 December, 2013
Cerchiamo di fare e di risparmiare un po' più di soldi dai rifiuti. Dico proprio "soldi", non solo vantaggi ambientali di lungo periodo. Mentre continuiamo a stiracchiare da una parte e dall'altra le coperte dell'Imu e dell'Irpef, infatti, sperperiamo ogni giorno molto del valore che sarebbe ricavabile dal riuso dal recupero e dal riciclo di una parte consistente dei nostri rifiuti e per lo stesso motivo facciamo spendere all'Amsa, quindi al Comune, quindi a noi stessi ingenti risorse per smaltire - nel senso di far fuori - tonnellate di cose e materiali che dovrebbero essere valorizzati nella raccolta differenziata. Stiamo parlando di decine di milioni. Quest'affermazione può sembrare in contrasto con lo straordinario successo della nuova raccolta porta a porta dell'umido e degli altri miglioramente che hanno portato in pochi mesi la città dal 36 al 42% di raccolta differenziata. Ma lo smaltimento dell'umido tramite compostaggio in un impianto esterno - doveroso per l'ambiente e il rispetto delle direttive - non sembra portare risparmi economici rispetto al costoso smaltimento dell'indifferenziato nell'inceneritore. La pratica più virtuosa è quella dei finora pochi pionieri del compostaggio domestico e condominiale, che l'umido se lo riciclano da soli.
Il problema vero da porsi è quello che a fronte di un'azienda efficiente e di un sistema di raccolta "porta a porta" avanzatissimo i cittadini e gli esercenti milanesi non rispondono abbastanza. Se fate un minimo di attenzione a separare i rifiuti dal vostro appartamento non esce più del 10% di indifferenziato. Ipotizziamo che con l'imminente estensione della raccolta dell'umido ai tre quarti della città la raccolta differenziata salga al 50%. Resterebbero -ai ritmi attuali - quasi 300 mila tonnellate di indifferenziato "di troppo"(l'80% del 50% indifferenziato): almeno 35 milioni di costi di solo smaltimento all'anno. E dentro le quali si trovano chissà quanti altri milioni di valore di cartoni vetro alluminio plastica legno tessuti che si potrebbero vendere ai consorzi del riciclo anzichè pagare per bruciarli.
E pensare che Amsa, unica nelle grandi città italiane, sguinzaglia ogni mattina quasi 200 accertatori delle infrazioni. Che negli ultimi anni hanno portato al Comune circa 50mila sanzioni da 50 euro l'una ai condominii, all'anno. Ma evidentemente i condominii non riescono a gestire le multe ricevute in chiave educativo-preventiva. Sul lungo periodo la soluzione sarà quella di adottare quei sistemi, finora in vigore solo in comuni piccoli, per cui si riesce a far pagare il peso dell'indifferenziato e dell'umido che effettivamente ciascuna famiglia conferisce. Ma nel frattempo un maggiore richiamo alla coscienza civica e al rispetto delle regole - spiegandone le implicazioni economiche - è utile e doveroso.