Rinnovabili, Orlando: "Attenzione ai risparmi nascosti"
Il ministro dell'Ambiente interviene sul tema dei costi in bolletta degli incentivi alle rinnovabili, sottolineando che i benefici dell'energia pulita sono spesso occulti
03 December, 2013
Le rinnovabili forse pesano leggermente sul costo del kilowattora, ma consentono di risparmiare su voci diverse dalla semplice bolletta elettrica”. Così Andrea Orlando, ministro dell’Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare, in un suo intervento nell’ultimo numero di Elementi, periodico del Gestore dei Servizi Energetici, visibile sul sito www.qse.it. Orlando ha proseguito dicendo che “paghiamo attraverso le tasse i costi enormi del dissesto del territorio e delle emergenze idrogeologiche: le centrali a biomasse a 'filiera corta' prevedono la nascita di piccole imprese locali che raccolgono il combustibile vegetale attraverso la cura e la manutenzione di quei boschi oggi spesso tralasciati per l’abbandono delle campagne. L’incentivo alle biomasse pesa sulla bolletta elettrica assai meno del costo che si può evitare con la prevenzione del dissesto operata da questi importanti presìdi del territorio, e genera occupazione e benessere”.
Relativamente ai costi eccessivi della bolletta elettrica, Orlando tiene a precisare che “le posizioni di privilegio, l’eredità del nucleare, la dipendenza da materie prime energetiche d’importazione come il metano, il carbone o il petrolio, i vincoli di mercato in tutti gli anelli della catena energetica sono elementi che fanno rincarare la bolletta e danno beneficio ai soli azionisti, non ai cittadini”. La Strategia Energetica Nazionale per Orlando è “un tentativo di dare organicità alla materia. Anche se il documento ha bisogno di aggiustamenti, tuttavia indica la rotta per i prossimi anni: fonti rinnovabili affiancate da un mercato del metano flessibile e concorrenziale, per fare scendere i costi della bolletta senza gravare l’ambiente con centrali insostenibili. I produttori termoelettrici hanno perso competitività per due fenomeni: la crisi economica che ha ridotto i consumi e le rinnovabili cresciute più del previsto”.
Quanto all'efficienza energetica, Orlando ricorda gli strumenti utili al suo sviluppo, affermando che “oltre al mercato dei certificati bianchi, da non dimenticare è il Fondo Kyoto e l’ecobonus sulle ristrutturazioni delle case, il quale, dopo le incertezze degli anni scorsi, ora è più solido e più interessante per i cittadini che vogliono investire in efficienza energetica nella loro vita quotidiana. Si stima che l’ecobonus renda in pochi anni alle casse dello Stato dalle 3 alle 4 volte il valore erogato, fra Iva e Irpef generate ed emersione dal nero fiscale per tanti installatori”. Mentre, sul risparmio energetico dice che “il vero problema del risparmio è la sua difficoltà di comprensione: è una non-spesa, un non-costo, cioè è difficile da valutare, come sono difficili da conteggiare gli altri 'danni evitati'. Il beneficio si vede solo dopo”.