Rifiuti, Viterbo denuncia: non siamo la discarica di Roma
L'assessore all'ambiente di Viterbo Paolo Equitani denuncia: "I rifiuti di Roma non tornano indietro dopo il trattamento e la Provincia non è stata avvisata"
03 December, 2013
Viterbo solo andata, senza ritorno. È questa la storia dei rifiuti romani che, secondo un decreto del commissario per l'emergenza rifiuti di Roma Goffredo Sottile risalente a gennaio 2013, sarebbero dovuti essere trattati a Viterbo nei limiti della capacità residua dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Casale Bussi gestito dalla società “Ecologia Viterbo srl, e poi riportati indietro. Ma qualcosa sembra andare diversamente soprattutto in seguito alla chiusura di Malagrotta il 30 settembre: la Provincia di Viterbo, monitorando attentamente, nota che i camion di rifiuti non tornano a Roma ma vanno a scaricare a Monterazzano,sempre in provincia di Viterbo, con il rischio che la discarica viterbese collassi in breve tempo . Così l’assessore all’ambiente della Provincia Paolo Equitani lancia l'allarme e scrive al ministro dell’Ambiente, al commissario straordinario per l’emergenza ambientale Goffredo Sottile e per conoscenza alla regione Lazio e a Ecologia Viterbo: “È una situazione di cui non siamo stati informati, ma non possiamo tollerare che le problematiche di Roma ricadano su Viterbo e sulla nostra provincia. Non siamo disponibili a tollerare una situazione del genere. A quanto a noi risulta non ci sono state autorizzazioni specifiche”. Della questione è stata informata la Procura della Repubblica da parte del presidente della Provincia Marcello Meroi.
Equitani inoltre nella lettera diffida il Commissario “a trasmettere e dare comunicazione delle disposizioni o delle disposizioni di atti che consentano quanto sopra indicato” e conferma “la totale indisponibilità ad accogliere sul territori provinciale lo smaltimento dei rifiuti di Roma, facendo presente che già da anni vengono smaltiti quelli di Rieti”.
Il presidente della Provincia Meroi aggiunge: “Ritengo che sia un atto gravissimo tenere all’oscuro di tutto l’amministrazione provinciale. Mi sto attivando anche attraverso la consulenza di legali per capire quali strumenti sono in mio potere per sottoscrivere un documento che vieti o blocchi il transito dei camion da Roma. È una situazione paradossale. Si fa un’operazione senza alcuna autorizzazione. Voglio escludere, e vorrei esserne certo, che qualcuno conoscesse questo tipo di procedura. A breve informeremo i sindaci che da questa situazione hanno un ritorno negativo”.