Ennesimo decreto pro Ilva. Legambiente scrive al Ministro dell'Ambiente Orlando
Le lettera di Legambiente indirizzata al Ministro dell'Ambiente Orlando. "Il motivo per cui Le scriviamo è la necessità, per noi improcrastinabile, di procedere alla adozione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria, previsto dalla Legge 89/2013"
03 December, 2013
"Disposizioni urgenti dirette a fronteggiare emergenze ambientali e industriali" è il nome del provvedimento che è già stato in parte definito nei suoi contenuti principali in varie riunioni tecniche. Una parte di esso è dedicato all'Ilva di Taranto. "Con le attuali procedure, e' difficile ottenere il risanamento ambientale di uno stabilimento grande e complesso come l'Ilva di Taranto nei tempi che fissa l'Autorizzazione integrata ambientale, ovvero i 36 mesi". Questa la premessa, fatta dall'azienda, che ha indotto il Governo a puntare su un nuovo decreto legge, il quarto, per l'Ilva di Taranto.
In sintesi, velocizzerà e semplificherà le procedure di Via (da 180 a 90 giorni), conterrà - secondo notizie quasi certe - disposizioni sulla necessità della stessa Via per il progetto di risanamento ambientale, sulle modalità di bonifica e di combinazione tra norme urbanistiche in vigore e opere quali la copertura dei parchi minerari. Conterrà anche disposizioni relativi all’utilizzo del denaro sequestrato alla famiglia Riva ai fini del risanamento, come chiesto dal commissario, mentre l’azienda intanto tratta con le banche per avere 1,8 mld di euro.
Segue la lettera di legambiente
Al Ministro dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare
Egregio Ministro,
si susseguono da giorni indiscrezioni circa il contenuto dell’ennesimo decreto Ilva volto, in base a quanto riportato dagli organi di informazione, a semplificare le procedure e ridurre i tempi previsti per l’esame dei concreti interventi necessari alla piena attuazione dell’A.I.A. , oltre che a rendere utilizzabili alla gestione commissariale dell’Ilva, ai fini dell’attuazione dell’A.I.A., i beni sequestrati alla famiglia Riva.
Se da un lato queste esigenze sono senz’altro condivisibili, non si può non essere preoccupati per la necessità di perseguirle attraverso l’adozione di un ennesimo decreto. Guarderemo quindi con molta attenzione al contenuto delle norme che il Governo eventualmente adotterà: riteniamo comunque che semplificazioni e riduzioni dei tempi non debbano comportare stravolgimenti degli organi preposti alla verifica e alla approvazione dei singoli interventi e, più in generale, la possibilità di un loro esame approfondito.
Il motivo per cui Le scriviamo è la necessità, per noi improcrastinabile, di procedere alla adozione del Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria , previsto dalla Legge 89/2013, che prevede le azioni e i tempi necessari per garantire il rispetto delle prescrizioni di legge e dell'A.I.A.
Lo schema del Piano è stato reso pubblico l’11 ottobre 2013, circa un mese dopo la scadenza , indicata dalla stessa legge 89, per la sua predisposizione e proposta al Ministro dell’Ambiente, (entro sessanta giorni dalla nomina).
Legambiente ha proposto le proprie Osservazioni al Piano l’11 novembre. Le Osservazioni sono state prese in consegna e protocollate con nota CSE086/2013.
La Legge 3 agosto 2013 n. 89 prevede che dette Osservazioni, insieme alle altre pervenute al Commissario Ilva, siano valutate dal comitato dei tre esperti, da lei nominati, ai fini della definitiva proposta entro il termine di centoventi giorni dalla nomina del medesimo comitato. I centoventi giorni indicati dalla legge sono scaduti e la proposta definitiva del comitato degli esperti non è stata resa ancora nota.
Pur considerando il ritardo conseguente alla pubblicizzazione solo in data 11 ottobre dello schema del Piano, riteniamo che, decorse ormai tre settimane dalla scadenza del termine previsto per l’invio delle Osservazioni, sia necessario procedere con urgenza alla presentazione della versione definitiva del Piano stesso, che speriamo accolga le Osservazioni da noi presentate.
Dalla data di presentazione decorrono i quindici giorni entro i quali il Piano, che equivale a modifica dell'A.I.A. - limitatamente alla modulazione dei tempi di attuazione delle relative prescrizioni - andrà poi approvato con decreto del Ministro dell'ambiente, sentita la Regione Puglia.
Solo dopo il Suo decreto, scatterà il termine di ulteriori trenta giorni entro cui il Commissario straordinario dovrà predisporre il piano industriale che consenta la continuazione dell'attività produttiva nel rispetto delle prescrizioni di tutela ambientale, sanitaria e di sicurezza contenute nel Piano stesso. Dalla sua presentazione la legge 89 assegna al Ministro dello sviluppo economico ulteriori, quindici giorni per l’adozione.
E’ evidente che la presenza di tante scansioni temporali porta inevitabilmente ad accumulare i ritardi che ogni fase eventualmente comporti.
Per questo, sig. Ministro, sollecitiamo un Suo intervento.
Distinti saluti.
Bari, 2 dicembre 2013