Regione, proposta di accordo con Comuni e Province
Previsti 22 milioni di euro per combattere l’inquinamento - da L'Unità del 23.09.2005
23 September, 2005
<b>Vincenzo Capozza</b>
BLOCCO del traffico tutti i giovedì per l’intera giornata, qualora il sabato, la domenica e il lunedì si abbiano tre giorni di sforamenti dei valori di polveri sottili e regole più severe per i diesel più inquinanti. Ma anche un investimento di 22 milioni di euro per interventi
strutturali. Cinque all’anno, per il triennio 2006-2008, saranno destinati ai privati per la riconversione a gas metano e gpl dei veicoli pre euro. È la proposta di accordo sulla qualità dell’aria emersa ieri dall’incontro tra amministratori regionali, provinciali e comunali. «Dall’incontro è emersa la volontà di superare le targhe alterne», ha spiegato l’assessore regionale all’Ambiente Lino Zanichelli. L’accordo, che dovrebbe essere firmato la prossima settimana, arriva nel giorno in cui le città dell’Emilia Romagna sperimentano la chiusura al traffico per mezza giornata. A Bologna: dentro la cerchia dei Mille, dove ieri ti aspettavi il silenzio, le strade intonse, nessun rumore. Un pomeriggio prennunciato come (quasi) rivoluzionario, che si capisce rivoluzionario non lo è stato nemmeno un po’. Poco è cambiato in questo pezzo di città compresa tra San Vitale e Strada Maggiore. Un po’ di auto passavano lo stesso. «Residenti, chi deve recarsi in albergo», ti spiegavano due accertatrici di sosta, all’imbocco di via San Vitale. Poi parlavi con un po’ di gente della zona, baristi, fiorai, commercianti. E tutti a dire più o meno la stessa cosa: se qualcosa è cambiato - in meglio - ciò si deve a Sirio, al vigile elettronico, e quello si che ha reso maggiormente impermeabile l’accesso al centro storico. Esempio: Mario Biguzzi, un signore anziano che vive all’imbocco della San Vitale, da tredici anni. «È lo smog che respiriamo che ci dà fastidio, non il rumore, adesso c’è un’aria diversa. io spesso vado a San Lazzaro, dove ho vissuto a lungo, lì sì che si sta meglio». Ti spiegava, questo signore, che mica tutti la pensano allo stesso modo. «La pizzeria vuole traffico perchè vuole vendere». Poi c’è Gianluca Ciacca, titolare di un bar, sempre in San Vitale, e fosse per lui la strada la chiuderebbe proprio, «chè tanto la clientela che viene da me non arriva in auto. Da quando c’è Sirio, comunque, si è visto un miglioramento della situazione, anche se non così vistoso. Alla sera però qui c’è un’altra aria». Proseguendo ci si lascia alle spalle il rumore, affievolisce piano piano avvicinandosi a piazza Aldrovandi, e più in là, in Strada Maggiore, quasi assopita. Ecco una fioraia che sta proprio nella piazza, gestisce il negozio da quindici anni, si chiama Lorenza Anselmo, e dice di non avere «notato grandi differenze», con il blocco del traffico di questo giovedì pomeriggio. Semmai qualche differenza lei l’ha notata con Sirio, dice, «anche se non subito, non dall’inizio, perchè prima c’è stato un periodo di rodaggio...Ma oggi no, proprio niente di particolare». La piazza è tranquilla, e chissà forse è proprio vero che in realtà ogni giovedì pomeriggio è più o meno così, Lo dice il tabaccaio che sta di fronte alla fioraia, sotto al portico: «Sa, i negozi sono chiusi». Qualche auto della Polizia municipale, le due accertatrici della sosta hanno già abbandonato la postazione, accanto al cartello che segna il limite tra il traffico di ogni giorno e il traffico a singhiozzo di ieri. Strada Maggiore, una piadineria. La titolare sorride. Come vanno le cose oggi? «Il camion che mi porta la farina è riuscito a trovare subito un parcheggio davanti al mio negozio». Insomma, un vero successo