Smog, Torino, 11 sforamenti consecutvi: il pm10 torna a crescere
A Roma le targhe alterne sono scattate dopo 5 giorni di superamenti. A Torino il pm10 ha sforato i limiti già da 11 giorni consecutivi, ma non sono previste misure emergenziali di contenimento. Nel frattempo nuovi studi medici denunciano la forte correlazione tra esposizione alle polveri e l'insorgenza di tumori
10 December, 2013
di Fabio Zanchetta
Torino. Al dieci dicembre 2013 sono undici i giorni consecutivi di sforamenti del livello massimo di concentrazione del pm10 consentito dalla legge, con una media di 70,3 grammi su metro cubo, contro i 50 previsti dalla direttiva europea (che rappresentano la soglia di tutela della salute dei cittadini, per quanto alla luce degli ultimi studi, la stessa Organizzazione Mondiale della Sanità abbia sottolineato la necessità di imporre limiti più severi)
I dati degli ultimi 11 giorni a Torino
9 dicembre: 84 grammi su metro cubo
8/12 : 63 g/m3
7/12: 66 g/m3
6/12: 80 g/m3
5/12: 65 g/m3
5/12: 56 g/m3
3/12: 69 g/m3
2/12: 76 g/m3
1/12: 63 g/m3
30 novembre: 71 g/m3
29/11: 69 g/m3
Torino vanta il poco invidiabile onore di rappresentare l'inquinamento Italiano in Europa. Con una media di 47 microgrammi per metro cubo di PM10 è risultata nel 2012 la città più inquinata d'Italia. I dati dell'OMS usciti ad ottobre e riportati dai principali media hanno certamente destato attenzione benché, come da attitudine verso un male sottovalutato, non hanno indotto a particolari provvedimenti.
Se l'OMS ha evidenziato come il capoluogo sabaudo detenga anche il record di tumori alla pelle particolare attenzione va allo studio condotto da tra università italiane tra cui la Città della Salute di Torino. Secondo la ricerca ogni aumento nella media annuale di esposizione a particolato fine (le particelle di diametro inferiore a 2,5 micron, Pm 2.5) di 5 g/m3 corrisponde a un incremento del rischio di morire per cause non accidentali del 7%. Fra un'area con molto traffico ed una con poco la differenza può essere differenza di 5 g/m3 che può corrispondere mediamente ad un accorciamento della speranza di vita di ben 8 mesi.
Le condizioni sono allarmanti anche se i dati che riguardano gli sforamenti nel 2013 possono essere letti con un maggiore ottimismo. A fronte dei 144 sforamenti del 2012 (la direttiva Europea pone a 50 g/m3 il limite massimo oltre il quale i valori del pm10 sono considerati nocivi) al 9 dicembre 2013 Torino ha superato la soglia limite per 84 volte.
Si tratta ancora di un dato negativo ma l'andamento delinea una controtendenza già ravvisata nel 2012 che fa ben sperare.
Se la media che verrà ravvisata nel 2014 sarà indicativa dell'efficacia del nuovo impianto di accumulo del calore (che è parte integrante del sistema di cogenerazione e teleriscaldamento) è possibile che il calo del traffico verificatosi nel 2013 (crisi economica, aumento dell'utilizzo del trasporto pubblico e dei mezzi alternativi) abbia inciso positivamente e significativamente sul buon andamento di quest'anno.
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