Blocchi auto e targhe alterne: per Euromobility "un inutile balletto"
"Se si fa finta di niente per un anno e ci si ricorda del PM10 solo quando il meteo ne fa emergere la criticità, non c’è speranza. È il modello di mobilità a mandare in crisi la qualità dell’aria e il modello non lo si cambia continuando a rispondere con misure tipiche di una logica emergenziale" L'Associazione
19 December, 2013
È l’ora di smetterla con il balletto delle targhe alterne e dei blocchi alla circolazione
Da anni Euromobility, e fortunatamente non è la sola, prova ad indicare la strada. Non a caso, sono appena stati resi noti i risultati del settimo rapporto sulla mobilità sostenibile nelle principali 50 città italiane. (Sul podio Venezia, Torino e Bologna. Agli ultimi posti Siracusa, Reggio Calabria e Potenza).
Se si fa finta di niente per un anno intero e ci si ricorda del PM10 soltanto quando le avverse condizioni meteorologiche ne fanno emergere la criticità, non c’è speranza. E gli inverni dei prossimi anni non saranno diversi da questo e dai precedenti.
È il modello di mobilità a mandare in crisi la qualità dell’aria e il modello non lo si cambia continuando a rispondere con misure tipiche di una logica emergenziale. Un problema complesso non può continuare ad essere affrontato con targhe alterne o blocchi estemporanei della circolazione.
Per scoprire che non servono a nulla, non c’è bisogno di sperimentarli. Sarebbe sufficiente prendersi la briga di leggere i dati di inquinamento della domenica: almeno il 30-40% di riduzione del traffico e nel migliore dei casi il 15-20% di PM10 in meno. Spesso neppure un punto percentuale, perché le condizioni meteorologiche vanificano gli interventi emergenziali.
Solo un cambiamento culturale e l’impegno di tutti ogni giorno, e non solo in qualche giorno all’anno, potrà portare seri benefici negli anni a venire. Ma la responsabilità è anche degli amministratori, che spesso sono meno maturi dei cittadini che amministrano.
Lo dimostrano i risultati emersi dal settimo rapporto di Euromobility: sono solo 8 le città che nell’ultimo anno hanno rispettano tutti i limiti imposti dalla normativa. Soltanto una in più rispetto allo scorso anno e i valori registrati mostrano solo modesti miglioramenti della qualità dell’aria. E non poteva essere diversamente, visto che non ci sono significativi incrementi delle reti ciclabili e neppure dei servizi di trasporto pubblico, che addirittura in molte città sono stati tagliati, come dimostrano non solo i dati del nostro rapporto ma anche, ad esempio, quelli diffusi nelle ultime settimane da Legambiente.
Tutti i dati città per città sono disponibili all’indirizzo:
http://www.euromobility.org/Osservatorio50citta/2013_50_città/record_2013.html
Euromobility intende promuovere un’azione culturale, formativa e informativa, diffusa sull'intero territorio nazionale e internazionale volta a creare, promuovere e diffondere conoscenze e valori civili e di riferimento idonei a stimolare l’introduzione nel Paese di nuove forme di mobilità e trasporto, sia individuale che collettivo, sempre più ecosostenibili, a vantaggio della qualità della vita dei cittadini e nel maggiore rispetto possibile dell’ambiente.