Rinnovabili, l'Italia chiede all'UE un obiettivo per il 2030
L'Italia, insieme ad altri sette Stati membri, chiede alla Commissione europea di assumere al più presto impegni vincolanti per il 2030 in materia di energie rinnovabili
08 January, 2014
L'Unione Europea deve darsi un obiettivo al 2030 in materia di sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili. Questa la richiesta avanzata dall'Italia, assieme a Francia, Germania, Austria, Belgio, Danimarca, Irlanda e Portogallo, alla Commissione europea, che il prossimo 22 gennaio presenterà le sue proposte sul cosiddetto "pacchetto clima ed energia" per il 2030.
Per Bruxelles è questo il primo passo per definire il quadro strategico delle nuove politiche europee sulla scia degli obiettivi già fissati per il 2020: ridurre del 20% delle emissioni di gas serra rispetto al 1990, portare al 20% la quota delle rinnovabili nel consumo di energia, aumentare del 20% l'efficienza energetica.
"Un target per l'energia rinnovabile rafforzerà la competitività europea e porterà più crescita e occupazione - scrive nella lettera il ministro dell'ambiente, Andrea Orlando, con i colleghi degli altri sette Paesi Ue. Una posizione decisamente in contrasto con la Gran Bretagna, che per il 2030 chiede un unico obiettivo sul taglio dei gas serra, che si sposa con quella di un altro big dell'Ue, la Polonia, poco propensa a definire nuovi target sulle energie pulite.
La Commissione europea da tempo è al lavoro su diverse ipotesi per il pacchetto clima ed energia 2030 e secondo fonti Ue attualmente la più gettonata è quella di un obiettivo di riduzione del 40% delle emissioni di CO2 e di una quota del 30% di consumo di energia da rinnovabili.