Rifiuti di Roma, interrogatorio di Cerroni. Raggio Verde si costituisce parte civile
Mercoledì 15 gennaio a Roma verrà interrogato Manlio Cerroni, accusato insieme ad altre 6 persone di associazione a delinquere finalizzata ai rifiuti. L'associazione Raggio Verde intanto annuncia che si costituirà parte civile: “In futuro nessuno tollererà la scandalosa gestione dei rifiuti che fino ad oggi c'è stata”
15 January, 2014
“I recenti fatti giunti agli onori della cronaca danno uno spaccato inquietante sulla gestione dei rifiuti nel Lazio e sull'asservimento di pezzi delle istituzioni agli interessi del privato. È ora che la Regione Lazio dia un forte segno di discontinuità con il passato, adottando tutte le misure necessarie ad invertire la rotta”. Così in un comunicato stampa l'associazione Raggio Verde commenta gli arresti di Manlio Cerroni, patron di Malagrotta, e altre 6 persone per associazione a delinquere finalizzata ai rifiuti. L'associazione da tempo sta combattendo una battaglia tecnico-legale sulla discarica di Monti dell'Ortaccio che sembra costituire un ulteriore filone delle indagini sulla gestione dei rifiuti nel Lazio, atteso che l'emergenza rifiuti sarebbe stata creata ad hoc per far partire il progetto “Monti dell'Ortaccio”.
GLI INTERROGATORI
Nel frattempo ieri, 14 gennaio, si è svolta la prima giornata di interrogatori di garanzia davanti al gip Massimo Battistini, che ha disposto nei giorni scorsi gli arresti domiciliari per l'avvocato Manlio Cerroni e altre sei persone per gli illeciti legati alla gestione dei rifiuti nella Regione Lazio. Mentre Giuseppe Sicignano ( già supervisore delle attività operative condotte presso gli impianti di Cecchina), e Francesco Rando (amministratore unico di molte imprese riconducibili a Cerroni) si sono avvalsi della facoltà di non rispondere, Piero Giovi (socio di imprese e collaboratore del patron di Manlio Cerroni) ha deciso di difendersi davanti al gip di Roma. Così si è conclusa la prima tornata di interrogatori di garanzia per le persone raggiunte da misure cautelari nell'ambito dell'inchiesta su presunte irregolarità legate alla gestione e smaltimento dei rifiuti nel Lazio che ha portato nei giorni scorsi all'arresto di sette persone.
Oggi, 15 gennaio, sono invece fissati gli interrogatori di Manlio Cerroni, il “re della monnezza” ritenuto a capo dell'associazione a delinquere contestata dalla procura e proprietario della discarica di Malagrotta, e di Bruno Landi, ex presidente della Regione Lazio. Infine il 16 gennaio il primo giro di interrogatori sarà concluso da Luca Fegatelli, già dirigente dell'Area Rifiuti della Regione Lazio, e Raniero De Filippis, responsabile del Dipartimento del territorio della Regione Lazio.
IL CARTEGGIO RUBATO
Nel frattempo in questi giorni è emerso che la richiesta di arresto avanzata dalla procura di Roma nei confronti dei 7 suddetti indagati fu depositata dalla procura di Roma il 21 marzo del 2013 ma il carteggio, custodito nell'ufficio del gip Massimo Battistini, fu rubato. La scoperta avvenne il 16 luglio successivo e la procura aprì un fascicolo, contro ignoti, per furto. Questo avvenimento quindi ritardò l'esecuzione del provvedimento. In seguito alla sottrazione dell'originario faldone contenente la richiesta, i pm Alberto Galanti, Maria Cristina Palaia e Simona Maisto furono dunque costretti a risollecitare, con nuovo provvedimento, le misure cautelari presso il domicilio.
I CITTADINI
Cittadini e associazioni della Valle Galeria e di Roma, colpite da vicino da questa vicenda, ripongono ora fiducia nell'azione della Magistratura e in particolare l'Associazione Raggio Verde “al fine di promuovere una futura gestione dei rifiuti rispettosa dell'ambiente e degli interessi dei cittadini si costituirà parte civile nel processo che ha portato ai recenti arresti e si rende disponibile a patrocinare tutti i cittadini, dai maggiormente colpiti che risiedono nella Valle Galeria, che pagano un conto assai salato per la dissennata politica di gestione dei rifiuti finora attuata, a quelli che sono 'solo' colpiti patrimonialmente da una simile gestione dei rifiuti, affinché si costituiscano parte civile e chiedano i danni civili a chi verrà ritenuto responsabile”.
“In futuro – conclude Raggio Verde - nessuno tollererà la scandalosa gestione dei rifiuti, che fino ad oggi c'è stata: chi smaltirà rifiuti illecitamente, ovvero favorirà in qualunque
modo queste persone, verrà chiamato a risponderne direttamente ed economicamente ai cittadini”.
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